La sede della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) di Asti, in via Bonzanigo 32, ha ospitato la presentazione del libro “Un neo sulla guancia sinistra di Dio”, di Paolo Rosso. Riflessioni fatte con il supporto dell’intelligenza artificiale sul senso dell’imperfezione e su scienza e fede, due verità solo apparentemente contrastanti. Un evento durante il quale Paolo Rosso ha parlato di tematiche umane e tecnologiche con l’aiuto di slide e ha poi dato dimostrazione di come si possa dialogare, anche in modo profondo, con l’intelligenza artificiale. Informatico in pensione, presentato da Cristina Gavazza del direttivo LILT e dal vicepresidente Gianni Miroglio, Paolo Rosso ha raccontato come l’imperfezione (il neo sulla guancia di Dio rappresenta una metafora) possa essere invece il valore aggiunto. «Sono rimasto colpito da questa tematica – ha sottolineato il dottor Miroglio – anche perché spesso la scienza poggia su basi fasulle e quindi imperfette, cosa che non succede per la fede». «Questo libro non parla di intelligenza artificiale – ha precisato l’autore – però può essere un esempio di come la nuova tecnologia possa aiutarci a sviluppare idee».
Una presentazione originale che ha affiancato a concetti classici le ultime novità tecnologiche e che è stato un invito a scoprire il valore dell’imperfezione: «La malattia della modella Bianca Balti – ha detto Rosso – o la sconfitta del tennista Jannik Sinner non li hanno resi meno grandi ma, piuttosto, più veri, dimostrazione che anche nell’imperfezione c’è qualcosa di profondo». L’autore ha quindi dimostrato, in modo semplice e concreto, come si possa colloquiare con l’intelligenza artificiale; come se fosse un conoscente o un amico, ha posto domande e le risposte generate sono state molto giuste e pertinenti, lasciando spesso a bocca aperta. Una delle prime domande è stata proprio sul messaggio che si vuole trasmettere con il libro. «Abbiamo scritto un libro che ha avuto il coraggio di fare domande difficili – ha risposto l’AI – e di offrire risposte sincere, abbiamo costruito un ponte tra scienza e fede, tra imperfezione e speranza, tra il limite umano e l’idea di un Dio che si lascia toccare dal dubbio e dalla fragilità». L’imperfezione dunque non è più un errore da correggere ma un linguaggio da interpretare.
«Sono un po’ preoccupato per l’uso sbagliato che potrebbero farne i giovani – ha commentato Gianni Miroglio, al termine dell’incontro – temo che, con l’avvento dell’intelligenza artificiale, potrebbero sfruttare meno il loro intelletto».
L’intero ricavato della vendita del libro (10 euro a copia) sarà devoluto alla LILT, Associazione provinciale di Asti ODV.