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Attualità
Intervista

L’assessora Loretta Bologna: «Così aiuteremo i negozianti di Asti»

Spiega le prossime iniziative del Comune per sostenere il commercio cittadino. Si inizia sabato 5 luglio con la nuova “notte bianca”

Il commercio cittadino si trova di fronte a grandi trasformazioni e incertezze, caratterizzato da un numero elevato di immobili in vendita e da un contesto economico complesso. L’amministrazione Rasero, in collaborazione con il Distretto Urbano del Commercio (Duc), sta cercando di attivare soluzioni su diverse iniziative per supportare le attività locali, incentivare gli affitti dei locali vuoti e rilanciare format in crisi, a cominciare dai mercati cittadini. Impegnata in prima linea c’è l’assessora al Commercio Loretta Bologna.

Ad Asti assistiamo a un elevato numero di immobili commerciali in vendita, bar, ristoranti, alberghi e attività storiche. Cosa succede?

È una situazione oggetto di analisi approfondite da parte dell’amministrazione comunale, anche tramite le relazioni richieste dal Duc, che monitorano costantemente lo stato dell’arte. Osserviamo una grande differenza tra il centro e le periferie: in alcune zone, come via Garibaldi, si è notata una ripresa di attività, con l’arrivo di nuovi negozi che hanno rivitalizzato l’area, precedentemente quasi tutta sfitta.

Il Comune quali misure sta adottando per sostenere il commercio e la riapertura dei negozi vuoti?

Stiamo lavorando su diverse iniziative in collaborazione con la Regione, le associazioni di categoria e il Distretto. Una iniziativa è il monitoraggio e il censimento degli immobili sfitti per prevedere a bilancio una scontistica su Imu e Tari per i proprietari che li affittano a canoni calmierati. L’idea è che se il proprietario applica uno sconto, ad esempio del 20%, sull’affitto, il Comune gli possa applicare uno sconto del 25-30% su Imu e Tari. Il vantaggio andrebbe anche al Comune, poiché gli immobili sfitti non pagano interamente la Tari.

Quali sono i principali fattori che contribuiscono a questa situazione di crisi del commercio tradizionale?

Tre i fattori principali che si sono verificati insieme: il caro bollette per i costi energetici, la situazione del “post-Covid” e la crescita del commercio online. Questi fattori hanno portato a un comparto commerciale in sofferenza, con cambiamenti radicali nei modelli di gestione, ad esempio i bar che scelgono di ridurre gli orari mattutini per concentrarsi sugli aperitivi, diminuendo anche il personale e i costi energetici. Resistono meglio le attività che offrono prodotti di qualità o servizi che non possono essere acquistati facilmente online, come i negozi di ottica per occhiali da vista, che richiedono una visita specialistica.

Ma come possono competere i commercianti tradizionali con i grandi colossi dell’online?

I piccoli negozianti faticano a competere con i giganti dell’e-commerce come Amazon, Shein o Temu. Le grandi catene in franchising utilizzano i negozi fisici nei centri cittadini più come un’immagine di marca o un punto di pubblicità, compensando eventuali perdite con le vendite online, dove spesso offrono anche promozioni. Il commerciante “di prossimità” che non ha un franchising alle spalle non ha questa “potenza di fuoco”. L’e-commerce per i piccoli negozi richiede una competenza specifica nell’uso degli strumenti, la gestione dei resi e l’organizzazione dei pagamenti e delle spedizioni.

Con l’ultimo bando del Duc, Asti ha incassato 169.000 euro da investire a sostegno del commercio locale. Come avete deciso di spenderli?

Con quei soldi finanziamo, tra gli altri progetti, gli impianti di elettrificazione per gli alimentaristi in piazza del Palio e per gli ambulanti in piazza Catena. Andiamo ad adeguare e riaprire i bagni pubblici, sempre nelle piazze mercatali, e sosteniamo diversi interventi sul decoro urbano.

Nessuna novità per piazza Roma? I commercianti si aspettavano che la piazza fosse riaperta a parcheggio almeno il sabato mattina.

No, quello non mi risulta che sia fattibile o previsto. In piazza Roma e piazza Medici verranno però posizionate delle installazioni aeree, luminose, come “gli ombrelli a contrario”, a forma di bottiglie di vino. Resteranno fino alla fine di settembre per rendere le due piazze più appetibili e saranno di proprietà del Comune che le userà ogni anno.

Il prossimo 5 luglio ci sarà la notte bianca.

Sì, un evento legato ai 750 anni del Palio, ma fortemente voluto da questo assessorato per sostenere il commercio in città e l’avvio dei saldi estivi. I negozi potranno restare aperti fino a mezzanotte, avranno spazi gratuiti per esposizioni esterne e sono stati concordati sconti Siae per la musica in bar e ristoranti.

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5 risposte

  1. Mentre i negozianti e i cittadini attendono novità interessanti per tirare un sospiro di sollievo il comune investe in feste che nulla portano ai locali commerciali. Siamo alla deriva in ogni senso. Perché prima di spendere e sprecare non si ascoltano i commercianti. Loro sicuramente sanno di cosa hanno bisogno. Maria

  2. Purtroppo continuano gli sprechi. Sarebbe bello potersi esprimere prima che i soldi vengano investiti. Purtroppo l’opinione dei cittadini è utile solo nella cabina elettorale quando bisogna eleggere il sindaco e gli altri amministratori comunali. Nessuna utilità l’impegno di investimento in atto. Sentite i commercianti prima di investire nelle notti bianche.

  3. Non credo che le persone di una certa età che non riescono a raggiungere il centro per motivi di parcheggio, si rivolgano al mercato online…

  4. Mi sembra di assistere al gioco delle 3 carte dove spostale come vuoi ma son sempre quelle. Mai nessuno si è posto il problema del perché la gente compra sul web? Per l’offerta? Per i prezzi? Per comodità? Bene vediamo i motivi, per l’offerta, be è vero, li c’è tutto e basta un clic, per i prezzi? Altroché, li vendono che hanno già i soldi in tasca, non pagano Iva e tasse, una concorrenza sleale a cui i governi non fanno fronte e poi la comodità, be certo anche quella, non devi prendere auto, mezzo pubblico o andarci a piedi per fare acquisti in centro, ti siedi e fai clic su ciò che ti serve. È una società questa che vuol farti stare a casa da cui puoi ordinare la spesa, il pranzo, la cena o la pizza e tutto ciò che il web ci propone. Vogliamo sempre di più, tutto, senza fatiche ma poi senti qualcuno dire che non arriva a fine mese. Il problema del commercio ad Asti è in tutto il paese è che la gente ne ha pochi da spendere,, le pensioni e gli stipendi non sono adeguati all’inflazione, altro problema è lo strozzinaggio a cui sono soggetti con gli affitti, guardate che le persone il centro lo frequentano ma non comprano nulla o pochissimo, diamogli più soldi in tasca e sicuramente faremmo qualcosa per il commercio.

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