Asti attende TrigNO dopo il successo ottenuto al talent show “Amici” di Canale 5, dove è arrivato in finale vincendo la categoria Canto e il Premio delle radio. L’abbraccio della città al giovane cantautore, all’anagrafe Pietro Bagnadentro, avverrà giovedì 17 luglio dalle 21.30 in piazza Alfieri, dove terrà un concerto in occasione del festival Astimusica, in programma dall’11 al 20 luglio con nomi del calibro di Cristiano De Andrè, Tony Hadley, Roberto Vecchioni, Coma_Cose e Alessandra Amoroso.
Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per parlare delle emozioni provate dopo la vittoria e dei progetti futuri.
Quando avevi maturato l’idea di entrare ad “Amici”?
Mi avevano chiamato due anni fa, ma l’idea non era partita da me, ma dal management che mi seguiva in quel periodo. Avevo rifiutato perché non me lo sentivo, anche se da parte loro c’era molto interesse. Tuttavia quel pensiero non mi ha mai abbandonato, per cui dopo due anni ho preso la decisione. Un periodo in cui ho seguito leggermente di più il programma televisivo, facendomi un’idea di ciò mi avrebbe atteso, e mi sono preparato adeguatamente dal punto di vista del percorso artistico, lavorando tanto in studio. A gennaio 2024 ho quindi accettato. Mi sono detto: “Proviamoci!”.
Con quali aspettative sei entrato?
Sono entrato per due motivi: crescere come artista, perché “Amici” è una scuola, dove peraltro ho studiato più di quanto immaginassi, e far conoscere la mia musica, condividendola con il maggior numero di persone possibile. Sarei un ipocrita a non dirlo, dato che si tratta di un programma televisivo.
Tuttavia non ho mai avuto la presunzione di poter vincere: solo nelle ultime tre settimane avevo intravisto questa opzione relativamente alla categoria Canto.
Il tuo percorso ad “Amici” è stato un po’ irregolare…
Sì, pensare alla vittoria all’inizio del percorso sarebbe stato folle. Una volta entrato nella classe di “Amici” mi sono subito reso conto che c’erano compagni più preparati di me a livello tecnico e vocale. Basti pensato che non avevo mai studiato la parte vocale, preponderante nel programma. Dopodiché, essendo un talent televisivo, conta anche l’immagine: “Amici” fa emergere l’artista che è in te a 360 gradi.
La vittoria della categoria e l’apprezzamento del pubblico
Per quali motivi, secondo te, sei arrivato a questo grande risultato?
Le sensazioni erano buone. Ero molto positivo, tranquillo e contento di essere arrivato a fine percorso. Poi, comunque, percepivo che la produzione era molto soddisfatta di come avevo lavorato. Per quanto riguarda il pubblico, invece, non avevo idea di quanto e come stavo piacendo perché non potevo utilizzare il cellulare, ma sapevo comunque da chi veniva in studio che ero molto apprezzato. Posso dire, quindi, che mi sono sentito amato dal pubblico di “Amici”.
Non sapevi, quindi, del tifo e dell’affetto degli astigiani nei tuoi confronti?
Sì, ma solo perché una volta a settimana, per dieci minuti, potevamo telefonare ai genitori. La penultima settimana mi avevano detto che era stata organizzata la proiezione della finale al Palco 19, locale cui sono affezionato perché in passato mi aveva accolto. Una iniziativa che mi aveva fatto molto piacere e mi aveva dato tanta motivazione.
Non l’ho mai detto nelle interviste successive alla finale perché il programma è nazionale, ma sono molto contento di ciò che ha fatto la città di Asti per me, peraltro per nulla scontato o dovuto.
Oltre al Palco 19 qual è il luogo che si è rivelato un momento significativo per il tuo percorso artistico?
Direi il palco di Astimusica in piazza Cattedrale, dove mi sono esibito quando avevo vinto il contest SonAsti nel 2019. A questo proposito ringrazio tutto lo staff di Astimusica di quegli anni, dal compianto Massimo Cotto all’ex dirigente Gianluigi Porro. Parimenti, sono riconoscente al sindaco Maurizio Rasero, che mi ha scritto per complimentarsi per la vittoria, e all’assessore alla Cultura Paride Candelaresi, che ha organizzato il concerto del 17 luglio. Siccome non l’ho ancora fatto, sono contento di poter ringraziare tutti pubblicamente in questa occasione.
Quanto è difficile vivere davanti alle telecamere?
E’ difficile quando te ne rendi conto. Per questo ho deciso, nel corso dei mesi, di cambiare mentalità, decidendo di non comportarmi più come se ci fossero state, nel bene e nel male, perché sapevo che non sarei stato in grado di fingere tutto il giorno. Anche in “casetta” volevo sentirmi più libero, perché altrimenti “smattavo”. Sono quindi riuscito ad essere me stesso nonostante le riprese televisive costanti, riuscendo in un secondo momento a non mancare di rispetto a nessuno e rimanendo al contempo fedele a me stesso.
Il nuovo album e i concerti
Dopo la vittoria è uscito il tuo nuovo disco “A un passo da me”, che contiene anche i due brani che hai proposto ad “Amici”. A quale brano del disco sei più legato e perché?
Al brano che dà il titolo all’Ep, l’ultimo che ho scritto prima di entrare al talent “Amici”, perché secondo me racchiude meglio di tutti gli altri pezzi quello che volevo comunicare: la paura del futuro, le insicurezze, le ansie che può avere un ragazzo della mia età. Oltre al concetto che, anche se se si ha tutto, non è detto che si sia felici. La felicità va ricercata dentro di noi.
Sei già tornato ad Asti dopo la vittoria?
Sì, una volta. E’ stato molto bello e strano vedere i miei famigliari e i volti increduli dei miei amici. Una sensazione che comunque provo ancora adesso, perché in questi mesi stanno succedendo cose belle, concrete soprattutto, che si possono sentire, vedere e toccare, per cui sono tutti molto felici per me. Il 2 settembre canterò all’Arena di Verona in occasione del Radio Future Hits, festival di Radio Zeta, mentre a novembre sarò in concerto: il 20 ai Magazzini generali di Milano, il 26 al Largo Venue di Roma.
Nle frattempo, il concerto ad Asti…
Sì, certo, bellissimo. In quell’occasione proporrò tutte le canzoni dell’Ep e sicuramente brani vecchi che avevo portato su quel palco, magari in un’altra veste. Forse ci sarà anche un ospite che mi accompagnerà durante un pezzo, ma è un’idea ancora da verificare. Vedremo.