E’ alla Procura della Repubblica di Asti la mente delle indagini condotte dai Carabinieri Forestali di Cuneo che sono arrivati ad individuare il responsabile della morte di Ted, un cane meticcio che viveva con la sua famiglia a Castagnito, ucciso da un colpo di fucile nel maggio dello scorso anno.
Ted era il cagnone bianco e buono dei titolari di un noto agriturismo di Castagnito che lo ha cercato e ritrovato a terra, dissanguato, nelle campagne di Castellinaldo d’Alba. Era stato attinto da alcuni colpi di fucile, un fatto gravissimo che ha subito anche posto il problema di individuare chi, per campi e vigne, si aggirava armato.
Un anno di indagini, partite dall’oviga rinvenuta all’interno del cane ucciso recuperato dai carabinieri della stazione di Govone. Ed è da quel proiettile calibro 22 che, come in una indagine di omicidio, i carabinieri coordinati dalla Procura sono risaliti al detentore del fucile dal quale era stato sparato. Un modo di raccolta delle informazioni “vecchia scuola” che ha incrociato le più moderne tecniche di polizia scientifica con il coinvolgimento anche dei Ris di Parma per le analisi balistiche hanno portato a denunciare l’uomo presso la cui casa è stato trovato un fucile munito di silenziatore non denunciato, una pistola Beretta cal. 7,65 e circa 600 munizioni oltre ad altre armi che erano invece regolarmente detenute.
Le analisi del Ris sul fucile sequestrato a casa dell’indagato e sul proiettile estratto dal corpo senza vita di Ted hanno dato riscontro di assoluta corrispondenza: il colpo mortale era stato sparato da quella carabina. Di qui la denuncia dell’uomo per uccisione di animale, detenzione abusiva dia rmi e munizione, omessa custodia di armi e alterazione di armi da sparo.