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Astimusica 2025, Cultura e Spettacoli
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Astimusica

Con Cristiano De André un viaggio di emozioni e ricordi che ha incantato il pubblico [photogallery e video]

Prima di intonare “Ho visto Nina volare”, ha salutato Nina Manfieri di Revignano, presente tra il pubblico, che aveva ispirato il brano

È stata una serata intensa  “De André canta De André – Best of tour 2025”, versione estiva del tour teatrale che ha visto ieri sera una tappa nell’ambito del festival Astimusica.
Tra passato e presente, poesia e ricordi e con arrangiamenti straordinari, Cristiano ha fatto rivivere Fabrizio attraverso un viaggio fatto di emozioni e di memoria. Circa 1.600 gli spettattori, che hanno cantato e ritmato gli oltre venti brani proposti dal cantautore, creando un’atmosfera suggestiva e carica di energia. C’erano canzoni in genovese, c’era “Don Raffaè”, “Se ti tagliassero a pezzetti”, “Amico fragile”, “La collina”, c’era partecipazione.

L’omaggio a Nina Manfieri

Il cantautore si è rivelato un raffinato polistrumentista, ha suonato chitarra classica e acustica, pianoforte e bouzouki e violino, ha cambiato strumenti come una primadonna cambierebbe abiti. Ha incantato, ha sottolineato come sia dovere di figlio continuare a cantare le canzoni del padre, definite «opere che raccontano un bel pezzo della storia del nostro paese». E prima di intonare “Ho visto Nina volare”, ha salutato la protagonista della canzone presente in piazza, ovvero Nina Manfieri di Revignano, che ha ispirato  appunto il brano. «Una persona a cui voglio tanto bene – ha detto – la compagna di mio padre quando erano piccoli e a cui dedico questo concerto». Ha infatti ricordato il nonno, preside di alcuni istituti genovesi, «che durante la guerra si rifugiò proprio qui, a Revignano d’Asti», dopo che i fascisti cominciarono ad avere sospetti su di lui, avendo fatto salvare molti alunni ebrei dalle leggi razziali.

I brani

Canzoni intramontabili, sempre attuali nei contenuti, alcune più note, altre meno. Una scaletta in equilibrio perfetto che ha accontentato tutti, che ha fatto ballare e sognare il pubblico eterogeneo ed entusiasta. Non sono mancate “Verranno a chiederti del nostro amore”, “Bocca di rosa”, “La canzone di Marinella”, “Un giudice”, “Volta la carta”, “Quello che non ho”.
Ha raccontato qualche aneddoto, di come il padre colloquiasse volentieri con il pubblico durante le sue esibizioni, ha accennato ad alcune incomprensioni famigliari e al fatto che Fabrizio lo volesse veterinario piuttosto che musicista. «Probabilmente per tutelarmi da un confronto con lui, confronto doloroso che c’è stato. Ogni volta che proponevo una canzone mia, infatti, mi sentivo rispondere: “Sì, sì, carina… ma quelle di tuo padre…”. Però ho avuto la testa più dura della sua e sono riuscito a fare il musicista. Suonare al suo fianco, poi, è stata una delle più belle emozioni della mia vita».
Ha chiesto un minuto di silenzio per le troppe vittime della Striscia di Gaza, ha chiamato per nome tutti i suoi collaboratori, dai tecnici delle luci ai musicisti sul palco. Poi ha lasciato il pubblico sulle note de “Il pescatore” e “La canzone dell’amore perduto”.
Tra le poche stelle che domenica sera punteggiavano il cielo astigiano, la più luminosa è stata quella di De André: Fabrizio o Cristiano, non importa.

Photogallery a cura di Mariagrazia Billi

Il festival

Il festival continuerà in piazza Alfieri fino a domenica 20 luglio. Ecco il calendario: Tony Hadley (14 luglio), Roberto Vecchioni (15 luglio), Coma_Cose (16 luglio), TrigNo (17 luglio) con ingresso gratuito, Alessandra Amoroso (18 luglio), serata “La vita a 30 anni” (19 luglio) con ingresso gratuito, The Rumpled e Punkreas, preceduti dai dj di “I love rock” (20 luglio) ad ingresso gratuito.
Negli altri casi biglietti su www.ticketone.it e nei punti vendita autorizzati. Per Roberto Vecchioni biglietti disponibili anche alla biglietteria del Teatro Alfieri.
Per saperne di più sulla manifestazione leggi qui.
Per leggere l’intervista rilasciata da Cristiano De André al nostro giornale in vista del concerto, clicca qui.

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