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Grazie ai restauri tornano a risplendere gli interni del santuario della Madonnina di Costigliole

Nel pomeriggio di ieri presentati i restauri realizzati in un evento allestito dalla parrocchia e dalla comunità della Madonnina

Polvere e fumo di candele che si erano depositati sulle pareti negli ultimi ottant’anni, l’umidità di risalita che aveva danneggiato le decorazioni, vecchi interventi realizzati con materiali non idonei che avevano aggravato la situazione: a tutto questo ha posto rimedio l’importante e imponente opera di restauro realizzata al santuario della Beata Vergine delle Grazie della frazione Madonnina di Costigliole d’Asti, grazie all’iniziativa della parrocchia costigliolese e con il fondamentale contributo del Gal Terre astigiane di 35 mila euro. I restauri sono stati presentati nel pomeriggio di ieri, domenica, in un evento allestito dalla parrocchia e della comunità di Madonnina. A fare gli onori di casa il parroco di Costigliole don Beppe Pilotto, che ha ringraziato don Piergiorgio Serra, che celebra la messa al santuario, l’ingegner Mario Bianco e il professor Enrico Bocchino, il restauratore Giuseppe Lucia, già autore a Costigliole di interventi alla chiesa di frazione San Carlo, del recupero dell’altare della chiesa di San Michele, del restauro della Via crucis a Costigliole, mentre altri interventi sono già in programma; il Gal e il suo presidente Filippo Mobrici per il prezioso contributo e l’amministrazione comunale per la posa di nuove protezioni sul sagrato e il marciapiede a delimitazione della strada e del parcheggio.

«Le condizioni delle pareti erano davvero pessime e un importante restauro ha riguardato anche il coro e l’altare. Ora il santuario torna a risplendere», ha detto don Pilotto. «Un intervento che era certamente necessario, impegnativo, che ha comportato sei mesi di lavoro, ma che mi ha dato grande soddisfazione – ha sottolineato il restauratore Lucia – Ho imparato tanto sulla chiesa e la storia di questi luoghi e mi sono sentito a casa».
E a fornire tante curiosità su Madonnina e sul santuario don Paolo Prunotto, costigliolese, storico e direttore della Commissione Diocesana per l’Arte Sacra. «Una zona questa, tra Madonnina, Valcioccaro e Burio, ricca di storia e di leggende, abitata fin dal 300 prima di Cristo, sede della prima pieve, sulla collina di Sant’Agnese, che prima del Mille comprendeva sei territori comunali, da Costigliole a Vinchio», ha spiegato don Prunotto. Nel 1558 quello che viene ricordato come primo miracolo della Madonna e la costruzione di un pilone: due fratelli in fuga dal castello di Costigliole attaccato dagli Spagnoli si rifugiano nella torre di una costruzione diroccata e pregano, salvandosi dalla sua esplosione. Nel 1646 la guarigione miracolosa di una giovane sordomuta, a cui apparve la Madonna mentre portava al pascolo le pecore. Nel 1727 l’inizio della costruzione di un santuario per volontà del parroco: «Il pilone era in cattive condizioni; il parroco riferisce di diversi fatti miracolosi, in seguito ai quali numerosi fedeli arrivano alla Madonnina: chiede così di poter costruire un santuario. La chiesa fu benedetta nel 1744», racconta don Prunotto ai numerosi e attenti presenti per l’occasione. Della stessa epoca sono le due pale delle cappelle laterali, che si conta di poter restaurare; mentre al 1836-1838 risalgono le decorazioni della chiesa.

I complimenti per l’iniziativa dei restauri sono giunti dal sindaco Enrico Cavallero, intervenuto alla presentazione insieme agli assessori Chiara Cirio e Beppe Fiore: «Si continua ad impreziosire il territorio costigliolese e, in casi come questo, lo si può fare grazie alla presenza di persone attente e che hanno a cuore i loro luoghi, come don Beppe e quanti hanno collaborato a realizzare l’intervento, e che si impegnano in iniziative importanti». Una delle tele delle cappelle laterali del santuario è dedicata a Sant’Isidoro contadino: «Una tela a cui ci sentiamo particolarmente vicini, perché richiama la realtà principale del nostro territorio e ricordiamo che proprio da qui, dalla frazione Madonnina, presero avvio le iniziative del ’68 contadino per ottenere tutele di fronte ai rischi del mondo agricolo, come le grandinate che distruggevano i raccolti e spesso l’economia di una famiglia», ha aggiunto il sindaco Cavallero. E l’ingegner Bianco ha evidenziato l’obiettivo del restauro delle due tele laterali e della pala d’altare, per i quali serviranno circa 30 mila euro e che si potranno realizzare se si troveranno i fondi necessari. Nel santuario della Madonnina, come da tutti è conosciuto, ad opera di privati è stata restaurata la statua di San Giuseppe, che ora brilla insieme ai  restauri realizzati; e la scorsa settimana, nella chiesa della frazione Annunziata, è stato presentato il restauro finanziato dai cugini Gonella della tela del ‘600 che raffigura Sant’Antonio Abate.

Per un approfondimento della storia del santuario si possono consultare i volumi realizzati da don Poalo Prunotto sulle chiese e confraternite di Costigliole d’Asti; inoltre lo stesso don Prunotto ha citato un libretto scritto nel 1896 dal viceparroco Giovanni Battista Ferrero, la cui edizione anastatica è disponibile ad offerta al santuario.

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