Sul sito on line “Lo Spiffero” sono apparse indiscrezioni secondi cui sarebbero in corso manovre che in qualche modo interesserebbero anche Banca di Asti. Indiscrezione che sarebbero emerse in particolare dopo un pranzo tra il Ceo di Intesa sanPaolo Carlo Messina e il governatore del Piemonte Alberto Cirio. Oggetto la possibile nascita di una nuova banca attraverso “un intreccio di Fondazioni” tra cui “Crt, Compagnia di San Paolo, Cr Cuneo” e altre con il coinvolgimento di Banca di Asti.
Tra le prime reazioni, quella del sindaco e presidente della Provincia Maurizio Rasero, con il comunicato che riportiamo integralmente:
“In merito alle notizie apparse sul quotidiano on line “Lo Spiffero” circa valutazioni e ipotesi progettuali che riguarderebbero anche la Banca di Asti, ritengo opportuno, nella mia veste di Sindaco e Presidente della Provincia, ribadire l’importanza che il territorio deve rivestire in qualsiasi riflessione sul futuro dell’istituto.
La Banca di Asti è da sempre un punto di riferimento fondamentale per l’economia locale, l’occupazione e il tessuto sociale. È un’istituzione che genera valore sul territorio, attraverso la sua presenza capillare, i suoi dipendenti, le collaborazioni con le imprese, le famiglie e le professioni.
Con riferimento ai recenti (ipotetici) incontri riservati citati, tengo a precisare che né il sottoscritto, né rappresentanti istituzionali della città e della provincia di Asti vi hanno preso parte, pur trattandosi – secondo quanto riportato – di scenari che toccano direttamente la realtà bancaria più importante del nostro territorio.
Non si tratta di esprimere giudizi o assumere posizioni pregiudiziali, bensì di rivendicare il diritto-dovere delle istituzioni locali di essere parte attiva e informata in ogni riflessione che possa avere impatti significativi sul nostro territorio e sulla sua economia, anche solo attraverso la condivisione di idee, pensieri, preoccupazioni e valutazioni, nel pieno rispetto dell’autonomia delle Istituzioni coinvolte e senza alcuna intenzione di interferire da una parte nella gestione ed operatività quotidiana della Banca di Asti e dall’altra nelle scelte che spettano alla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, oggi rappresentata con autorevolezza dal Presidente Livio Negro, verso cui ho piena stima e fiducia.
È importante anche far sapere che, nonostante il dibattito pubblico sia erroneamente incentrato soprattutto sulla vendita, l’attività svolta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti è invece orientata a valutare in modo ampio e completo ogni possibilità diretta a creare valore e beneficio per il territorio, anche avvalendosi di primarie società di consulenza specializzate nel settore, in qualità di advisor o con altri ruoli tecnici. Tra queste non nascondo il mio personale gradimento per una riflessione strategica anche sul rafforzamento della banca stessa, valutando, ad esempio, – in coordinamento con il Consiglio di Amministrazione della Banca di Asti – l’opportunità di sviluppare nuove iniziative, strumenti o veicoli societari in grado di ampliare l’operatività dell’istituto e valorizzarne ulteriormente il ruolo, anche attraverso operazioni di acquisizione o collaborazione.
Il Comune e la Provincia di Asti non si sottrarranno al proprio compito istituzionale: garantire che le decisioni sulla Banca di Asti siano ispirate all’interesse pubblico, alla trasparenza e alla partecipazione democratica. Il futuro della nostra banca non può essere deciso altrove.