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Attualità
Problema della rete

Emergenza idrica tra Cassinasco e Bubbio

Reggio: «La rete del Consorzio rurale non funziona. Abbiamo attivato le autocisterne»
Su consiglio dell’Amag, l’azienda multiservizi che gestisce la rete idrica nella Valle Bormida, le amministrazioni comunali hanno emesso delle ordinanze che vietano l’utilizzo dell’acqua potabile fornita dall’acquedotto per il riempimento o rabbocco delle piscine, lavaggio di autoveicoli, aree cortilizie e piazzali, innaffiature dei giardini, alimentazioni fontane. Ogni estate ad andare in crisi sono soprattutto i Consorzi degli Acquedotti rurali che gestiscono piccole reti, sparse per il territorio, che riforniscono gruppi di cascine attingendo da sorgenti locali. Molte case sparse, acquistate soprattutto da turisti stranieri, sono dotate di piscine che richiedono grandi quantità d’acqua che non dovrebbe (ma succede) essere attinta dall’acquedotto. E questo mette in crisi il sistema generale e crea l’emergenza idrica.

«In verità la situazione è meno critica degli scorsi anni – ci spiega il presidente della Protezione civile e sindaco di Bubbio Stefano Reggio (foto) – Le fonti non sono asciutte quindi anche i Consorzi locali riescono a rifornire le utenze. Per l’acquedotto “Ato” c’è stato un calo di pressione nella rete delle Alpi Cuneesi, ma è dovuto ad un aumento della domanda legata alla maggiore presenza turistica. Sono, invece, davvero in difficoltà, le abitazioni collegate ad una rete locale della zona tra Cassinasco e Bubbio: da quindici giorni alternano momenti (brevi) di disponibilità idrica a assenza di acqua».

La situazione è critica perché, probabilmente, è legata ad un problema strutturale della rete: «Anche riempiendo i serbatoi, l’acqua fatica ad arrivare nelle abitazioni – continua Reggio – Si creerà all’interno delle tubazioni una “bolla d’aria” che impedisce il flusso dell’acqua. A breve ci sarà una riunione tra Amag, Ato, amministratori locali e consorzi per trovare una soluzione. La Protezione civile sta affrontando l’emergenza con le autobotti ed il riempimento delle cisterne delle cascine. Ma non è una situazione che può andare avanti per tanto tempo».

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