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Degrado ex Circolo Avir
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Asti, preoccupano le condizioni di degrado che interessa l’ex Circolo Avir

Dopo il caso dell’ex Circolo Enel, arriva una seconda segnalazione dei consiglieri di minoranza che riguarda l’edificio in corso Cavallotti

Dopo aver denunciato il degrado che interessa l’ex circolo Enel di via Pagliani, per il quale è stato chiesto un intervento urgente da parte del Comune di Asti, adesso è la volta dell’ex Circolo Avir di corso Cavallotti. Anche quest’ultimo versa in condizioni precarie e la situazione generale dello stabile crea preoccupazione.

Sono i consiglieri comunali di minoranza Briccarello, Bosia, Malandrone e Miroglio ad accendere una luce sull’edificio, che si trova nei pressi di via Torricelli, «luogo simbolo della tradizione vetraria cittadina e punto di riferimento per tutto il ‘900
per la socialità operaia del quartiere». «Attualmente, – scrivono i consiglieri – la struttura versa in evidente stato di abbandono: si registrano erba alta, strutture degradate, rifiuti abbandonati e una mancanza totale di manutenzione, con
il rischio concreto di cedimenti, degrado ambientale e problemi igienico-sanitari».

Un degrado preoccupante, ma non l’unico dal momento che nel quartiere ci sono altri edifici abbandonati da tempo come l’ex Trovamici (che appartiene al Comune), l’ex Waya, l’ala del Cpia che insiste su vicolo Goito a cui si sommano i problemi delle case popolari di via Dogliotti. I consiglieri, interpellando l’amministrazione Rasero, fanno presente che il Circolo Avir «rappresenta un bene storico e culturale per la città, strettamente legato alla memoria dei vetrai e alla vita sociale del quartiere» e che «l’attuale stato di abbandono offende il valore simbolico di questo luogo e mina la qualità della vita dei residenti».

Da qui l’interpellanza depositata per conoscere se l’amministrazione abbia dei progetti o ipotesi per la riqualificazione e la valorizzazione del circolo (che appartiene a privati), se la stessa intenda tutelare il valore storico dell’edificio e se esistano altri progetti di riqualificazione degli edifici dismessi nel quartiere a ridosso dell’ex Waya e dell’ex Vetreria.

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Una risposta

  1. E mica solo quello il problema! Il Comune sul ponte del Corso Savona da poco ultimato doveva fare delle scale tra le strisce bianche e via scalo nuove e lasciare quelle scale impervie sulla curva impraticabili! Le nuove scale andrebbero fatte come detto tra le strisce e via scalo! Dove sostavano provvisoriamente i bus Company. Un anziano un paio di giorni fa’ per salire quelle scale impervie, ha avuto un malore per poi essere portato all’ospedale. E poi, il nuovo ponte è stretto e scomodo da passare per i viandanti. Si e’ pensato di ridurlo, ma non di renderlo agevole. E allora perche’ non si e’ creato un marciapiede pedonale da ambo i lati e fino! Alla fine della curva che porta in via Galileo Ferraris! Che e’ senza marciapiede ed e’ pericolosa per i pedonali non essendoci in curva, il marciapiede stesso! Ma quando si fanno gli aggiusti col danaro dei contribuenti, si fanno con i piedi??!!

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