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Domenica prossima, 3 agosto, 28 chiese romaniche da visitare

Saranno visitabili dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18, per il circuito “Rete romanica di collina”
Domenica, quinta giornata di apertura per 28 chiese che saranno visitabili dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18, per il circuito “Rete romanica di collina”, ideato e coordinato dall’associazione “In Collina – Turismo nel cuore del Piemonte”, in collaborazione con le amministrazioni comunali, allo scopo di valorizzare il patrimonio delle chiese romaniche del territorio compreso tra il Po e il Monferrato e aventi come epicentro la famosa canonica di Santa Maria di Vezzolano ad Albugnano.

Questa rete coinvolge i comuni di Albugnano (San Pietro), Andezeno (San Giorgio), Aramengo (San Giorgio), Berzano di San Pietro (San Giovanni), Brusasco (San Pietro), Buttigliera d’Asti (San Martino), Casalborgone (San Siro), Castagneto Po (San Genesio), Castell’Alfero (Madonna della Neve), Castelnuovo Don Bosco (Sant’Eusebio), Cavagnolo (abbazia di Santa Fede), Cerreto d’Asti (Sant’Andrea di Casaglio, nella foto), Cocconato (Madonna della Neve) Cortazzone (San Secondo), Marentino (Santa Maria), Mombello di Torino (San Lorenzo), Lauriano (romitorio), Montafia (San Martino e San Giorgio in frazione Bagnasco), Montechiaro d’Asti (Santi Nazario e Celsio), Montemagno (San Vittore), Montiglio Monferrato (San Lorenzo e Santi Sebastiano e Fabiano a Scadeluzza), Portacomaro (San Pietro), San Sebastiano da Po (San Pietro), Tigliole (San Lorenzo), Moransengo-Tonengo (San Michele in località Ottini).

Per tutto l’anno la chiesa di Brusasco sarà chiusa per lavori e quindi non visitabile. Le chiese di Cavagnolo, Marentino e Montiglio Monferrato sono sempre visitabili grazie all’applicazione “Chiese aperte”. Davanti alle 28 chiese eccezionalmente aperte sono presenti volontari comunali. L’ingresso è libero. Saranno aperte al pubblico ogni prima domenica del mese fino a ottobre. Nelle prime quattro domeniche di apertura è stata registrata una buona affluenza di visitatori, nonostante la scarsa pubblicità all’iniziativa da parte degli organizzatori.

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