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mercato di piazza del Palio
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Asti, dal mercato l’ennesimo grido d’allarme che descrive una città «piena di rovine»

A scatenare l’ultima querelle è la decisione del Comune di non far svolgere il mercato sabato 13 settembre in concomitanza del Festival delle Sagre

Questa volta il sindacato degli ambulanti, il Goia, ci va giù pesante per descrive la situazione in cui versa il mercato unificato di piazza del Palio, ma lo fa allargando il discorso a tutta la città di Asti «piena di rovine, negozi chiusi e immobili vuoti». Il Goia interviene a 13 mesi dal trasloco degli operatori da piazza Alfieri e Libertà in piazza del Palio dipingendo un quadro desolante e dai toni quasi apocalittici.

«Abbiamo assistito in questi ultimi mesi alla guerra totale per espugnare le ultime roccaforti del potere che gestisce ormai tutta la vita di Asti: Confcommercio, Gal, Fondazione CrAsti, Istituto bancario – scrivono i rappresentanti del sindacato – Come in tutte le guerre, ci vanno di mezzo i civili. In questo caso le famiglie astigiane che passeggiano in una città piena di rovine, negozi chiusi e immobili vuoti: ex ospedale, ex caserma, casermone, clinica San Secondo, ex Inps, ex Banca d’Italia.

Il sindacato sposta poi l’attenzione sui problemi del mercato, pur riconoscendo che possano sembrare «riduttivi in un contesto così negativo». La denuncia è chiara: lo spostamento del mercato avrebbe causato la “distruzione” di ben 220 operatori. Goia denuncia anni di «castigo» con la riduzione degli orari per i mercati di piazza Alfieri e Piazza Libertà e, a seguito del trasloco, «il fallimento è sotto gli occhi di tutti». Vengono segnalati abbandoni continui da parte degli ambulanti e il fatto che gli stessi non riescono più a guadagnare neanche quanto basta per coprire le spese.

Queste 220 attività, di cui l’80% proviene dalla provincia di Asti, sarebbero state «private di qualsiasi possibilità di poter lavorare in modo dignitoso». A scatenare l’ennesima protesta è stato il diniego, da parte dell’amministrazione comunale, di far svolgere il mercato di sabato 13 settembre, in occasione del Festival delle Sagre, anche solo per gli alimentaristi, ortofrutta, piante e fiori. Mercato che sarebbe poi recuperato in data da concordare con gli ambulanti.

Secondo il Comune la decisione sarebbe stata presa perché lo scorso anno le adesioni al mercato furono inferiori al 40%, ma il Goia respinge il conto dicendo che si tratta di una percentuale non vera. «Abbiamo ancora i video di quel sabato e i banchi presenti si possono contare. Non solo, – continuano gli ambulanti – ci si adopera per creare nuove divisioni fra gli operatori con l’illusione di riportare 30 banchi in piazza Libertà e largo Saracco. Di certo questa non sarà la soluzione per risollevare le sorti del mercato che ormai appare ogni giorno più deserto e poco frequentato dalla clientela storica».

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Una risposta

  1. A margine delle giuste rivendicazioni economiche da parte degli operatori trovo che piazza Alfieri senza mercato sia brutta. Occorreva favorire l’ingresso di nuovi commercianti italiani per riempire gli spazi vuoti, ma il mercato andava fatto lì.

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