La New Energy Power può riprendere a lavorare, sia pure con diverse prescrizioni da rispettare. Si conclude così, almeno per ora, l'annosa vicenda che vedeva contrapposti il Comune di Villanova
La New Energy Power può riprendere a lavorare, sia pure con diverse prescrizioni da rispettare. Si conclude così, almeno per ora, l'annosa vicenda che vedeva contrapposti il Comune di Villanova e l'azienda dell'imprenditore Demetrio Saraceno, specializzata nel recupero e smaltimento di rifiuti speciali derivanti dal settore auto. Una vicenda intricata, partita nel 2009 con le prime contestazioni da parte della Provincia di Asti sull'attività dell'azienda, successivamente poi fatte proprie dal comune, che nel frattempo ravvisava anche alcune irregolarità di tipo edilizio presso la sede dell'azienda stessa e ne chiedeva l'abbattimento. Tra scambi di accuse, esposti e ricorsi al Tar, nel 2014 la Polizia Municipale arrivava ad emettere l'ordinanza di sospensione dell'attività nei confronti dell'azienda, ordinanza ora modificata per permettere la ripresa dell'attività, previa verifica dell'ottemperanza delle osservazioni prescritte dalla stessa Provincia di Asti in merito alla gestione del ciclo produttivo aziendale.
A chiarire quanto successo negli ultimi mesi e il perché della modifica dell'ordinanza è lo stesso comandante della Polizia Locale, commissario Vito Parisi: «Dopo il pronunciamento del Tar che ha respinto le osservazioni e le richieste avanzate dal signor Saraceno, con una sentenza diventata di fatto definitiva visto che non c'è stato ulteriore ricorso al Consiglio di Stato, come permesso dalle leggi vigenti, l'imprenditore ha ritenuto opportuno adempiere finalmente a quanto prescritto già a suo tempo dagli uffici comunali e in particolare dall'ufficio tecnico. Sanato l'abuso e visto il rilascio di un nuovo titolo autorizzativo da parte della Provincia di Asti, con significative prescrizioni tecniche vincolanti per la gestione del ciclo produttivo dell'azienda, che nel frattempo è stata assorbita dalla Saraceno s.r.l., non c'erano più motivi per impedire la ripresa delle lavorazioni e pertanto ho provveduto a modificare e non a ritirare, l'ordinanza a suo tempo emessa, rammentando però al Saraceno tutte le prescrizioni a lui già notificate dalla Provincia. Qualora durante lo svolgimento delle attività produttive venissero ravvisate violazioni alle prescrizioni, sarà mio dovere procedere ad informare l'autorità giudiziaria ai sensi dell'art.650 del Codice Penale, fatta salva ogni azione a tutela della salubrità e della sicurezza pubblica».
Decadono di fatto anche le accuse portate nei mesi scorsi dall'imprenditore, secondo il quale l'amministrazione e gli uffici comunali avrebbero intrapreso nei suoi confronti una vera e propria campagna di delegittimazione, quasi persecutoria e in tal proposito è ancora il commissario Parisi a voler fare una precisazione: «E' chiaro che nessuno in questo comune ha mai avuto nulla di personale contro l'attività del signor Saraceno. Si è semplicemente condotta una battaglia per la legalità e il rispetto delle norme nell'interesse di tutti i cittadini qui residenti. Qualsiasi imprenditore che voglia lavorare nel rispetto delle norme vigenti sarà sempre ben accetto qui in paese, ma è chiaro che l'ente deve tutelare i cittadini e il rispetto delle regole e a maggior ragione quando si tratta per di più di lavorazioni che comportano anche rischi di una certa rilevanza per l'ambiente e la salute pubblica».
Franco Cravero