Un lungo e meticoloso lavoro di preparazione condotto dal consigliere astigiano dell’Atc Piemonte Sud, Alberto Mossino, ha portato alla firma dell’accordo fra l’Atc stesso, per voce del presidente Leonardo Prunotto e il Sunia, sindacato Cgil degli inquilini nella persona di Fabio Dura.
Un accordo che prevede la possibilità, per gli inquilini delle case popolari, di fare lavori di piccola manutenzione agli stabili in cui vivono, in forma volontaria.
Lavori come tinteggiatura delle parti comuni, piccole riparazioni a porte, corrimano, infissi, pulizia straordinaria di spazi comuni, interventi di piccola edilizia non strutturale (tipo la sostituzione di piastrelle del marciapiede o di un pianerottolo) e, soprattutto, sistemazione di giardini e aree verdi comuni.
Sono esclusi, per ragioni di certificazioni e di pericolosità di intervento, tutte le opere strutturali e gli impianti.
L’accordo prevede che l’Atc Piemonte Sud fornisca al Sunia i materiali e le attrezzature necessarie alle attività dopo che sono state concordate e autorizzate. Dal canto suo, il Sunia coordinerà le attività degli inquilini volontari, presenta periodicamente un piano di interventi all’Atc e tiene un registro delle attività svolte. Cosa importante, il Sunia si fa garante della sicurezza degli inquilini volontari durante gli interventi, attraverso una formazione minima per l’utilizzo delle attrezzature rispetto ai luoghi di lavoro mentre l’Atc fornisce, oltre al materiale, anche i dispositivi di protezione individuale.
«E’ il primo esperimento del genere in Italia – commenta soddisfatto Alberto Mossino – Ed è un’altra dimostrazione del fatto che il nuovo cda dell’Atc Piemonte Sud di cui faccio parte ha riacceso l’interesse verso l’Astigiano. E’ anche la dimostrazione di come, a fronte di problemi oggettivi e di scarse risorse economiche, dialogando si trovano soluzioni condivise che pescano in una moderna mutualità».
Soddisfatto anche Fabio Dura del Sunia che spiega come questo accordo vada oltre alla manutenzione ordinaria degli stabili: «Abbiamo già fatto diverse riunioni in alcuni condomini e abbiamo capito che questo progetto è un potente strumento di socializzazione perché, nella creazione dei gruppi di volontari, si superano i gap generazionali, la diffidenza per etnia, le piccole rivalse condominiali. Di fronte ad un progetto comune che migliora la vita a tutti, abbiamo visto nascere nuove amicizie e nuove alleanze di chi vive porta a porta ma non sapeva nulla dell’altro.».
Dura sottolinea che questo “esperimento” porterà anche ad un risparmio economico sulle spese condominiali e per inquilini che non hanno grandi disponibilità è un bel passo avanti.
«Contiamo di partire con i primi lavori subito dopo le ferie, in un grande condominio di via Madre Teresa di Calcutta (nella foto di copertina) dove i gruppi si sono già organizzati e hanno già individuato gli interventi più urgenti. Si tratta soprattutto di sistemazione di spazi verdi comuni».