La sua forma non è casuale. Richiama lo slancio, la tensione collettiva verso nuove frontiere. Il logo della Sparkling Valley e la grafica che illustra lo Shuttle alto 12 metri (realizzato da Sirio Aliberti, storica azienda locale specializzata nella produzione di contenitori in acciaio inox) è firmata da Jack Ottanio, artista milanese.
La Sparkling Valley, perla nelle Colline vitate Patrimonio Unesco, non vuole essere un’iniziativa legata esclusivamente a un settore produttivo o a gruppo di aziende. «È un progetto di territorio che vuole coinvolgere istituzioni locali, aziende e tutti coloro che vorranno partecipare alla promozione a tutto tondo di questa valle» ribadisce Santero.
Per i sindaci della Valle Belbo, il progetto è un’occasione in più per attrarre l’attenzione dei turisti italiani e stranieri. «L’iniziativa del brand Sparkling Valley s’inserisce, come un forte richiamo, in un quadro di comunicazione e promozione – afferma il sindaco di Calamandrana Pinuccia Lovicolo – Nei propri ruoli e secondo le possibilità, anche le amministrazioni locali potranno usufruirne».
Ma nella valle spumeggiante non vive e prospera solo la produzione di spumanti (inventata dalle Cantine Gancia nel 1865). Qui opera da decenni anche un polo tecnologico mondiale di altissimo livello per la costruzione di macchine per l’enologia esportate in tutti i continenti. Plauso quindi anche da Paolo Marmo, portavoce di Atpica, l’associazione che riunisce le aziende tecnologiche della Valle Belbo: «Affermiamo piena sintonia con il progetto Sparkling Valley; l’installazione dello Shuttle è un tributo al “genius loci” di questa terra: vigna, vino, bollicine, ma anche tecnologia, meccanica, ricerca, start-up e comunicazione attuale e rivolta al futuro, a nuovi spazi da scoprire e conoscere, esattamente come una navicella spaziale».