E’ un 35enne con regolare permesso di soggiorno che da almeno 6 anni viveva nell’Astigiano l’albanese arrestato nei giorni scorsi dalla Polizia di Asti su mandato di cattura internazionale emesso dalla Corte di Giustizia di Tirana.
L’uomo era regolarmente assunto in una azienda agricola di Montaldo Scarampi come bracciante e viveva nel paese, a poca distanza dal luogo di lavoro.
Si trovava qui nell’Astigiano da solo, senza famiglia nè figli ed evidentemente non aveva idea che gli investigatori in patria non solo stessero indagando su di lui, ma lo ritenessere una figura apicale di una organizzazione che si occupava di tratta di migranti verso l’Europa attraverso i confini albanese e, in particolare, verso il Regno Unito, Canada e Stati Uniti.
Il suo nome è comparso nella “black list” internazionale dei ricercati quando all’Ufficio Immigrazione hanno trattato la sua pratica di rinnovo del permesso di soggiorno. Da un controllo approfondito è emerso che era colpito dal mandato di cattura internazionale e non è stato neppure necessario andarlo ad arrestare nel paese in cui viveva e lavorava. Infatti l’uomo aveva già preso appuntamento, come da prassi dell’ufficio, per ritirare il nuovo permesso e quando si è presentato in Questura, all’ora concordata, gli è stato notificato l’arresto.
Arresto che è stato confermato anche dalla Corte d’Appello di Torino per pericolo di fuga, visto che l’uomo non ha particolari legami con la nostra provincia se non il lavoro. A pesare sull’estradizione in Albania, anche il fatto che, dai registri di confine, risulta che abbia fatto numerosi viaggi in patria durante gli anni, con un andirivieni che darebbe corpo all’ipotesi di accusa mossa dalle autorità di Tirana. Sono in corso le pratiche per il rimpatrio in Albania dove dovrà rispondere del grave reato di tratta di esseri umani.