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Approvata la semestrale della Banca di Asti: «Obiettivi raggiunti»

Dati in crescita. L’utile a giugno si è attestato sui 38 milioni.

Partiamo da 3 numeri: quello dell’utile, 38,7 milioni; gli impieghi verso famiglie e imprese, saliti a 7,4 miliardi di euro; la raccolta complessiva che ammonta a 19 miliardi di euro. Sono alcune delle cifre che compongono il bilancio semestrale del Gruppo Cassa di risparmio di Asti, (ovvero Banca di Asti, Biverbanca, Pitagora), approvato dal Cda presieduto da Giorgio Galvagno.
«Numeri soddisfacenti» commenta Carlo Demartini, amministratore delegato del Gruppo che ha appena finito di illustrarli al management. Numeri che confermano gli obbiettivi fissati dal Piano strategico: una banca che si consolida sul mercato e dal punto di vista patrimoniale (e quest’ultimo è sempre stata una delle «medaglie» del Gruppo).
«Risultati conseguiti in un contesto di mercato complesso – rileva l’Ad – Ma abbiamo avuto risposte molto importanti e significative sia nel rapporto con la clientela privata e le imprese, sia per la gestione del risparmio o nel ramo assicurativo».
Traguardi raggiunti, come è spiegato in una nota «con una progettualità improntata all’efficientamento e al contempo ad investire nello sviluppo commerciale, nel capitale umano, nella modernizzazione e digitalizzazione dei servizi alla clientela e dei processi di lavoro, attraverso una serie di iniziative progettuali finalizzate a perseguire efficacemente, nel rispetto dei valori aziendali, gli obiettivi di medio-lungo termine». «Lo step di giugno – commenta Demartini – ci dice che stiamo viaggiando bene sulla rotta tracciata nel nostro Piano di Impresa e che dobbiamo continuare così».
Con uno sguardo che oramai va ben oltre i confini piemontesi. La mappa della presenza delle insegne di Banca di Asti si allarga in tutto il Nord Ovest: 210 sportelli in 5 regioni, l’ultimo inaugurato poche settimane fa a Savona, un altro che presto aprirà a Sanremo. «Rimaniamo una banca di prossimità, nel senso che il rapporto diretto col cliente resta una delle nostre caratteristiche principali, ma quel su un territorio che si è molto ampliato. Ci conforta vedere che stiamo raggiungendo buoni risultati anche in aree competitive come il Veneto o la Lombardia» analizza Demartini.
Le radici restano però ben impiantate nei territori di origine, a partire da Asti: dal 2011 la Banca ha restituito al territorio e alle relative comunità, in forma di dividendi, retribuzioni, accantonamenti, investimenti e tasse, oltre 3 miliardi di euro. E solo nel 2024 ha finanziato famiglie e imprese per 2,1 miliardi di euro. Dati che vale sempre la pena di ricordare. Inoltre sono stati poco meno di un migliaio i giovani assunti negli ultimi 10 anni. «Un patrimonio di risorse su cui puntare – aggiunge Demartini – giovani che stanno crescendo e che gradualmente assumeranno sempre nuove responsabilità nel management dell’azienda».
Resta un rammarico: «Mi spiace che il valore delle azioni non esprima pienamente il valore della Banca – confida l’amministratote delegato – E’ una partita complessa, ma da non lasciare indietro». E se le premesse della semestrale saranno confermate è plausibile attendersi un altro ritocco in positivo delle cedole dei dividendi.

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