Nata lo scorso 12 febbraio, la “Fondazione Radici”, ha come obiettivo primario quello di occuparsi della salvaguardia e della valorizzazione del territorio, un impegno iniziato nelle Langhe, Roero e Monferrato con l’intento di svilupparsi e operare in tutto il Piemonte. Quindici i soci fondatori che, all’unanimità, elessero loro Presidente l’editore Claudio Rosso.
Nominato il Comitato Scientifico
La Fondazione, unica nel suo genere in Italia, ha appena nominato un comitato scientifico di altissimo livello composto da Pier Carlo Grimaldi, Massimo Martinelli, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Luca Garavaglia, Mauro Carbone, Marco Devecchi, Andrea Desana e Roberto Cavallo, il comitato opererà grazie a gruppi di lavoro tematici cui sarà possibile partecipare a chiunque volesse dare un contributo per la tutela e la salvaguardia delle memorie.
La Banca delle Memorie
A questo proposito, grazie a una felice intuizione dell’editore Claudio Rosso, del fotografo Bruno Murialdo e del giornalista Marcello Pasquero nasce la banca delle memorie di Langhe, Monferrato e Roero in cui vengono raccolte testimonianze, interviste e documenti, materiale a disposizioni di studenti, giornalisti e studiosi di ogni parte del mondo; parallelamente ci sarà un’attività di catalogazione e digitalizzazione dei documenti già raccolti nel corso degli ultimi decenni e che, altrimenti, rischierebbero di andare persi. Domani sera alle 21 (mercoledì 30 dicembre), con il sostegno della Regione Piemonte, la Fondazione Radici, presenterà in modo virtuale sulla pagina facebook le proprie iniziative, sarà un evento importante, condotto dall’attore Paolo Tibaldi e con l’intervento del presidente della Regione Alberto Cirio.
Ampio consenso per l’iniziativa
“Sono molto fiero che l’intuizione di dare origine a un progetto culturale in grado di riconnetterci con la nostra storia e la nostra cultura – ha dichiarato tra l’altro Claudio Rosso – abbia trovato ampio consenso e si sia strutturato nella forma giuridica di una Fondazione”.
“In un momento in cui dobbiamo ricostruire un Rinascimento italiano e piemontese – ha sottolineato invece Alberto Cirio – il modo migliore è partire dalle radici e questa Fondazione che ci aiuta a mantenere la memoria delle nostre origini ha il pieno supporto di una Regione che ha nella sua storia la garanzia del suo futuro”.
