Cerca
Chiudi questo box di ricerca.
n
Attualità
Intervento

Asti e il “piano piccioni”, gli animalisti accusano la Provincia di contraddizioni e scarsa trasparenza

Nuovo appello sottoscritto da numerose associazioni per chiedere il ritiro immediato della delibera. E si spiega il perché.

Non si arrendono le associazioni ambientaliste e animaliste contrarie al piano di abbattimento dei piccioni varato dalla Provincia, immediatamente esecutivo e per il quale è già stato fatto il primo corso di formazione per cacciatori.

A sottoscrivere un nuovo appello al ritiro della delibera, sono le associazioni SequS, Leal, Lav Piemonte, Pro Natura, Una, Cuneo Veg, guardie zoofile Enpa, Difesa Felini di Asti, Associazione Felini, AZA, Avi, Quattro passi nel Monferrato, Piccioni Paralimpici, Apollo e Daphne, Carrots Power, Lida.

E spiegano le ragioni di tale richiesta.

«Negli ultimi giorni, tramite dichiarazioni pubblicate sugli organi di stampa locali, la Provincia ha diffuso informazioni false e contraddittorie, sostenendo di aver adottato in precedenza misure di prevenzione non cruente. I fatti   dimostrano invece che nessun intervento alternativo è mai stato avviato prima di imporre l’abbattimento immediato».

E poi quelle che vengono bollate come contraddizioni negli annunci della Provincia.

«Il 26 agosto l’annuncio del corso per l’abbattimento dei piccioni presenta l’azione come immediata e generalizzata senza alcun riferimento a interventi preventivi o non cruenti. Il 29 agosto una nuova dichiarazione introduce invece condizioni restrittive specificando che l’abbattimento sarebbe consentito solo se documentati danni alle colture o agli allevamenti e solo dopo aver dimostrato il fallimento di metodi incruenti. Queste posizioni sono chiaramente in contrasto tra loro. Si tratta di un evidente tentativo di giustificare ex post una delibera improvvisata e priva di fondamento etico».

Le associazioni che operano da anni sul territorio, poi, sono molto sicure nell’affermare che negli ultimi cinque anni il Comune e la Provincia non hanno mai effettuato censimenti ufficiali, che non risultano adottati metodi di contenimento incruenti e che non emergono segnalazioni documentate di danni rilevanti a colture, monumenti o salute pubblica.

«Nonostante ciò la Provincia ha emesso una delibera esecutiva che autorizza metodi violenti come l’uso di armi da fuoco e la frattura delle vertebre degli animali catturati. E’ poi inaccettabile che il diritto di accesso agli atti richiesto dalle associazioni sia stato fino ad oggi ostacolato impedendo di verificare i dati reali alla base della delibera».

 

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

11 risposte

  1. Gli animalisti dovrebbero portare tutti i piccioni a casa loro.
    Comunque gli animalisti hanno tante sigle ma sono 4 gatti, non dovrebbe contare la maggioranza dei cittadini ?

    1. Intanto io continuo a nutrirli, se poi becco qualcuno a provare a fargli del male gli trito le ossa e gli scricciolo i denti col manganello.
      Se lo vuoi assaggiare fatti avanti, caro Gianni dei miei stivali 😁

  2. Vergognoso! Gli atti sono pubblici se non vi fanno accedere è perché non esistono! Perché nulla è stato fatto in precedenza! Perché questa mania di sterminare qualsiasi essere vivente sta diventando una moda! Oltretutto esistono studi che dimostrano che i piccioni è praticamente rarissimo che portino malattie, studiate e informatevi! Danni alle colture? Ma dove…

  3. Quanto sta accadendo ad Asti dimostra ancora una volta che la classe politica pur essendo incompetente e sprovveduta emette sfrontatamente atti vincolanti in aperto contrasto con il buon senso, i principi fondamentali del diritto e la scienza .
    I rappresentanti dei partiti che ufficialmente sono pro ambiente si facciano sentire unendosi alle associazioni animaliste!!!

    1. Dipende cosa si intende per BION SENSO, io con la forte limitazione dei piccioni.

  4. Gli ambientalisti evidentemente non hanno altro di cui preoccuparsi. Se avessero le abitazioni e i giardini coperte dallo sterco . Le grondaie ostruite dai loro nidi che diventano giardini pensili e ci costringono a sborsare centinaia di euro per pulirle e posarsi dei dissuasori. O pannelli fotovoltaici rovinati dai loro escrementi forse cambierebbero idea. Mi hanno detto che sono una specie protetta e noi?

    1. Il bello è che queste bestie dannose sono considerate da proteggere per l’Europa.

  5. Che i piccioni creano danni credo che questo sia sotto gli occhi di tutti e chi lo smentisce molto probabilmente vive in una bolla di sapone… O forse nn si è mai fatto un giro in certi cortili, sui tetti per vedere lo stato di grondaie e pannelli… Dall’ altra parte abbiamo una classe politica molto ottusa che per combattere i piccioni fa’ sparare… Diciamo che da parte di entrambi esiste poco il buon senso

  6. Sono d’accordo… è ora che si comincia a fare qualcosa per eliminare questi animali che in certe zone hanno raggiunto numeri allucinanti..sono dappertutto….quest’ ordinanza andrebbe estesa in tutta Italia….gli animalisti lasciamoli perdere

  7. Il problema dei Piccioni,Tortore dal.collare in altri paesi Europei esiste ?
    Come viene risolto ?

Scopri inoltre: