Elena Radonicich ha 29 anni, 5 dei quali trascorsi al liceo scientifico Vercelli. «Asti è una città tranquilla in cui con i miei coetanei potevo trascorrere unadolescenza protetta», ci racconta
Elena Radonicich ha 29 anni, 5 dei quali trascorsi al liceo scientifico Vercelli. «Asti è una città tranquilla in cui con i miei coetanei potevo trascorrere unadolescenza protetta», ci racconta mentre al cinema sta per uscire Italo, nuovo film che la vede protagonista. Lattrice ha ormai un curriculum ricco di fiction e pellicole, ora lesperienza con la storia vera di un cane che commosse la comunità di Scicli per la sua sensibilità e il suo coraggio.
Elena, con Italo ti dedichi alla commedia per famiglie.
E la mia prima volta da protagonista in una commedia, in pellicole di questo genere il difficile è mantenere in equilibrio leggerezza e compostezza. Per prepararmi mi sono calata nelle atmosfere di Scicli, ho condiviso le esperienze con chi ha vissuto la storia vera che il film racconta.
Puoi raccontarci qualcosa del tuo personaggio?
E una maestra, arriva in paese dal Nord ed è vista come una straniera. Una ragazza volitiva che crede moltissimo nel suo ruolo pedagogico, alle spalle ha un divorzio il che è motivo di pettegolezzo tra gli abitanti.
Ti dedichi a cinema e a tv, ma hai iniziato con il teatro.
Ho iniziato facendo teatro, ma era una preparazione amatoriale. Dopo il liceo mi sono iscritta a un corso di recitazione, semplicemente perchè mi andava. In realtà, in quel periodo avevo in testa di fare la cantante. Poi ho fatto domanda al centro sperimentale di cinematografia a Roma, e mi hanno preso. E lì che mi hanno insegnato recitazione.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Nulla di sicuro, ho imparato che finché non giri il primo giorno, non sai dire se avrai un nuovo lavoro. Diciamo che progetti possibili ne ho, sono interessanti, ma non ho ancora firmato niente. Questanno però usciranno alcuni lavori realizzati nel 2013. Ad aprile uscirà 1992, una serie su tangentopoli per Sky, dai toni molto duri. In inverno vedremo la fiction Mennea, con Michele Riondino e regia di Ricky Tognazzi, un film in due puntate sul rapporto tra latleta e la moglie Manuela. Sempre con Michele Riondino ho lavorato in Senza lasciare traccia, thriller psicologico, mentre in Alaska, per la regia di Claudio Cupellino, sono la fidanzata di Elio Germano.
Quello delle serie tv di qualità è un fenomeno in continua espansione. Cosa ne pensi?
Le serie tv consentono una maggiore libertà di espressione, per questo penso acquisteranno sempre più spazio. Il cinema ha il grosso problema della distribuzione, così per andare sul sicuro le case continuano a riproporci le stesse storie. Spero nella voglia di novità delle nuove generazioni di pubblico.
Enrico Panirossi