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Valfenera, ecco la nuova unione collinare dalla Piana alle Colline
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Valfenera, ecco la nuova unione collinare dalla Piana alle Colline

Quattro comuni, un solo bilancio, una sola guida amministrativa, un solo organico di uffici e dipendenti, è questa in sintesi la nuova Unione dalla Piana alle Colline, approvata a larga maggioranza

Quattro comuni, un solo bilancio, una sola guida amministrativa, un solo organico di uffici e dipendenti, è questa in sintesi la nuova Unione dalla Piana alle Colline, approvata a larga maggioranza dalle amministrazioni dei quattro comuni che vanno a farne parte: Cellarengo, Dusino San Michele, Ferrere e Valfenera. I sindaci sono certi di aver fatto la cosa giusta e consapevoli di aver dato ai loro rispettivi paesi un impulso nuovo, forse rivoluzionario, di sicuro di portata epocale, come emerge dalle loro dichiarazioni all'indomani dell'approvazione del nuovo statuto e della nuova unione che vedrà 6.000 abitanti riuniti in un unico sistema amministrativo. Non si tratta di una fusione, almeno non ancora, ma di certo rappresenta una novità mai azzardata o riuscita in precedenza nella nostra provincia. A parte Valfenera, dove la minoranza si è astenuta pur approvando in linea di principio la scelta fatta, tutte le altre amministrazioni hanno votato compatte, quasi entusiaste della scelta, anche se consapevoli dell'importanza e delle difficoltà che la stessa comporta e comporterà.

«Con l'approvazione dell'Atto costitutivo e dello Statuto dell'"Unione dalla Piana alle colline" da parte dei 4 Consigli comunali si decide di stare insieme, di ragionare come una Comunità unita e unitaria, di superare ogni pur legittima rivendicazione di parte nella convinzione che, se per un verso ciascuno di noi rinuncerà consapevolmente ad una piena autonomia decisionale ed organizzativa, per altro verso i nostri 6.000 abitanti ne trarranno beneficio – spiega Paolo Lanfranco, sindaco di Valfenera – Se le amministrazioni sapranno ragionare in una prospettiva più ampia, siamo certi che la macchina amministrativa verrà razionalizzata, che i servizi miglioreranno e che l'imposizione fiscale locale, resa tanto gravosa negli ultimi anni da continui ed iniqui provvedimenti statali, potrà essere almeno in parte alleggerita da tali ottimizzazioni». E' lui il primo a parlare di svolta epocale, di un punto di non ritorno cui tutti dovranno prestare la massima attenzione e dedicare il massimo sforzo. La nuova unione è lontana dalla travagliata esperienza del Pianalto Astigiano, in cui Valfenera, Dusino e Cellarengo hanno lavorato con Villanova e San Paolo Solbrito e successivamente anche con Isolabella, senza però arrivare ad un risultato finale che generasse una vera unione di comuni.

«Purtroppo quella era un'unione di comodo – va giù senza mezzi termini Valter Malino, sindaco di Dusino San Michele, ultimo presidente e liquidatore del Pianalto – Le amministrazioni comunali hanno aderito a quel tipo di unione principalmente per poter accedere ai finanziamenti che con essa si potevano portare a casa, solo raramente c'è stata una vera intesa nel settore della condivisione di servizi e uffici e infatti tutte le unioni impostate sulla falsa riga del Pianalto Astigiano hanno finito con il disperdersi. Questa è un'unione diversa, nata da un bel rapporto tra comuni vicini e nata nella convinzione che effettivamente si possa arrivare a dare servizi migliori ai nostri cittadini unendo veramente le nostre forze e facendo tutti quanti un passo indietro per quanto riguarda la nostra individualità amministrativa».

Sull'importanza della scelta fatta, dalla quale nessuno potrà recedere prima di 10 anni, concordano pienamente anche gli altri due sindaci, entrambe al primo mandato e insediati da pochi mesi alla guida dei rispettivi paesi: «E' una scelta che ritengo sia stata fatta con coraggio e un briciolo di preoccupazione – spiega Adriana Bucco, primo cittadino di Cellarengo – ma anche con la consapevolezza della portata della svolta amministrativa che andremo a dare alle nostre realtà territoriali. A Cellarengo l'amministrazione ha lavorato compatta e con grande collaborazione anche da parte della minoranza, che non solo ha appoggiato la scelta, ma addirittura già spingeva per una fusione fra i vari comuni. Siamo i primi in provincia di Asti a realizzare un'associazione di questo tipo e siamo orgogliosi di averlo fatto, consapevoli che solo così si può sperare di garantire adeguati servizi ai nostri cittadini».

Chiosa su tutti il sindaco di Ferrere, Silvio Maria Tealdi: «Tutta la nostra amministrazione crede con fermezza in questa unione – spiega – per questo il nostro personale, le nostre risorse, saranno a completa disposizione del nuovo ente, così come quelle di tutti gli altri comuni. Non è solo una convenzione fatta per imposizioni di legge, come capita in altre realtà e di questo siamo tutti convinti. Andremo ben oltre quello che possono essere le economie di scala imposte dalla legge: realizzeremo una nuova gestione amministrativa nell'interesse dei nostri cittadini».

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