Video scaricabili sullo smartphone in cui Vittorio Alfieri si presenta o Antonio Casanova spiega le ragioni del suo legame con la figura dell’illustre poeta. E che, in futuro, saranno potenziati con tecnologie volte a soddisfare domande e curiosità sulla vita e le opere del trageda.
Sono accomunati dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale i due progetti che interessano il museo di Palazzo Alfieri.
E’ emerso giovedì scorso, in occasione della presentazione, al termine della scuola di alta formazione “Cattedra Vittorio Alfieri”, del progetto relativo ai dipinti animati, attivo nel museo e realizzato da due giovani del Servizio civile: Matteo Prasso e Giulia Lombardo.
I “quadri parlanti”
«Questo progetto – ha spiegato Carla Forno, direttrice della Fondazione Centro di Studi Alfieriani – si basa sulla volontà di superare una carenza, ovvero la presenza nel museo di schede esplicative solo in italiano, mentre aumentano costantemente i turisti stranieri».
«Abbiamo realizzato 15 video utilizzando l’intelligenza artificiale – ha specificato Prasso – ciascuno fruibile in 5 lingue diverse (italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco) che si possono scaricare sul proprio smartphone inquadrando l’apposito Qrcode, che abbiamo messo a disposizione sotto 15 dipinti presenti nel museo. Ogni video, pubblicato su Youtube, propone il dipinto che il visitatore si trova di fronte in versione “animata”, ovvero che fornisce, muovendo in modo sincronizzato occhi e labbra, informazioni su di sé e sul suo legame con Vittorio Alfieri. Oltre allo stesso poeta che si presenta, sono a disposizione video di altri personaggi legati alla vita e alle opere di Alfieri, dalla madre Monica Maillard de Tournon alla sorella Giulia, fino ad Antonio Canova, scultore della sua tomba».
I video, che dal 2023 ad oggi hanno raggiunto 11mila visualizzazioni, sono basati su testi scritti da Carla Forno e su traduzioni approvate dai docenti Roberto Dapavo, Laura Sillano e Alisa Tellmann.
Il gruppo di lavoro
Sul progetto – e sulle evoluzioni in corso di svolgimento – è intervenuto anche Renato Grimaldi, vice presidente Fondazione Centro di Studi Alfieriani (che sta guidando dopo le dimissioni del presidente Enrico Mattioda) e co-fondatore del laboratorio di simulazione del comportamento e robotica educativa Luciano Gallino dell’Università di Torino.
«Sono d’accordo – ha affermato – sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale che preveda sempre una supervisione “umana”. In questa ottica alcuni dottorandi del laboratorio stanno lavorando sull’evoluzione di questo progetto. Finora, infatti, i dipinti propongono un testo fisso. Ora ci interessa fare in modo che possano soddisfare domande e curiosità su vita e opere di Vittorio Alfieri, ricavando le informazioni da materiale verificato e approvato dalla Fondazione».
«Ad esempio – ha continuato Sandro Brignone, componente dell’equipe del progetto – potremmo creare un avatar di Alfieri in grado di rispondere alle domande dei turisti, con l’atteggiamento e il modo di pensare a lui confacenti. Al contempo, nutrendo in questo modo la piattaforma di intelligenza artificiale su cui stiamo lavorando, metteremmo a disposizione di tutti, nel mondo, materiale verificato sulla sua vita e le sue opere».