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Palio di Asti 2025, la sfilata e quell’emozione senza fine per i protagonisti del corteo [fotogallery e video]

I racconti di chi, esordiente o presente da molti anni, ha dato vita al corteo storico che precede la gara. L’accuratezza dei costumi e la scelta dei temi

Sarà stata l’importanza storica della data, sarà stato il pubblico, numerosissim, ed entusiasta, saranno stati i tamburini e le chiarine che sempre suscitano emozione, ma la sfilata del Palio 2025 è sembrata più bella, con figuranti, veterani o matricole, più consapevoli del ruolo che stavano interpretando.

Una tipica giornata di fine estate e tanti applausi hanno accompagnato il corteo da piazza Cattedrale a piazza Alfieri; il più giovane tra gli sfilanti di domenica pomeriggio è stato, probabilmente, Giugiù (Giuseppe) Imbrenda, 21 mesi e già alla sua seconda esperienza per il rione San Martino San Rocco: «quest’anno portiamo in scena la famiglia Solaro che accompagna il suo podestà ad Alba, – spiega il papà Maurino che da 26 anni consecutivi partecipa alla manifestazione – è tanto tempo, ma l’emozione per questo evento è sempre la stessa».

Oltre 1.200 i figuranti a raccontare storie e storia. «La nostra sfilata – spiegano Elisa Zammarini e Luciana Longo della commissione sfilata San Paolo – rappresenta l’arrivo degli scacchi, introdotti dai Saraceni ai Crociati, che ad Asti giunsero grazie ad un frate di Cessole». Molto bella e suggestiva la scacchiera vivente di questo rione con, al posto degli alfieri, i vescovi: “è stata un po’ una sfida ma ci siamo riusciti”. Veterano del Palio è Paolo Ghi, saraceno nel quadro di San Paolo: «a parte un intervallo di dieci anni tra gli anni ’80 e ’90, dal ’68 ad oggi sono stato sempre presente – sottolinea – ed è un’esperienza che ti rende orgoglioso di essere astigiano». Accomunato dalla stessa passione è Luigi Russo, casertano ma trapiantato ad Asti: «anche per me, che sono ormai al nono anno di sfilata, – commenta – ogni volta l’entusiasmo è lo stesso».

Aiutante tuttofare della sfilata di Moncalvo anche Diego Musumeci, attuale sindaco del paese, ex rettore (dal 2007 al 2012) e «innamorato» del Palio; «è sempre emozionante passare nel cuore della città accompagnati da sbandieratori e tamburi – aggiunge la quasi maggiorenne Ludovica Cerrato, alla sua seconda esperienza paliofila – ma soprattutto, per me, rappresentare la coraggiosa Fantesca di Moncalvo».

Anche Franco Chierici, figura di riferimento del rione Santa Maria Nuova mostra un immutato entusiasmo per questo evento: «quest’anno ho compiuto i cinquant’anni come responsabile corteo storico e, forse posso ritenermi quello con più esperienza in campo, – sorride – quest’anno il tema del nostro rione è l’importanza dei colori nel Medioevo».

Una sfilata che è stata super sorvegliata, tante infatti (tra effettivi e volontari) le forze dell’ordine impegnate ad arginare la folla, oltre 4.000 le persone dentro al catino.

«Per quanto riguarda il canapo, uno dei simboli del Palio, – spiega Roberto Bastita, realizzatore della fune – tutti gli anni viene fatta una speciale manutenzione e ogni numero di anni viene sostituita la corda che lo costituisce».

[foto Ago e Billi]

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