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Attualità, Settembre Astigiano
Week end goloso

Asti, due giorni di Festival delle Sagre tra conferme e novità

Inaugurazione questa sera alle 19, primo servizio a cena e domani tutto il giorno con sfilata al mattino

Spostata alle 19 per le previsioni meteo di pioggia, questa sera si terrà l’inaugurazione del Festival delle Sagre, l’evento gastronomico, storico e culturale che getta ogni anno un ponte fra la contemporaneità e la tradizione contadina di tutta la provincia.

Mai uguale a se stesso, anche quest’anno il Festival delle Sagre riserva delle novità ai suoi fedeli “followers”.
Se il numero di Pro Loco partecipanti si è fermato a 28, lo stesso della scorsa edizione, è anche vero che, a fronte di un passo indietro di Costigliole e Santa Caterina di Rocca d’Arazzo, hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo Castelnuovo Calcea (la sua prima volta al Festival) e Villanova (atteso ritorno).
E, in realtà, in piazza di Pro loco ce ne saranno 29 perchè quest’anno si è aggiunta anche quella di Milena, siciliana, saldamente unita ad Asti per la presenza in città, da generazioni, di una numerosa comunità immigrata.
Cambia di nuovo anche la modalità di distribuzione del vino in piazza.
Da quando non è più assegnato direttamente alle Pro loco, si sono provate più soluzioni nessuna delle quali ha trovato piena soddisfazione del pubblico.
Quest’anno si prova con una unica grande struttura in centro piazza, gestita dal Consorzio Barbera, dove si pagherà la consumazione, si ritirerà il calice in policarbonato con tasca (primo acquisto 5 euro compreso di vino) da riutilizzare per ogni piatto e lo si riempirà ogni volta successiva a 2 euro e 50. Sarà l’ennesimo “test coda” cui sarà sottoposta l’organizzazione.
Novità anche nel corteo della storia contadina che   domani mattina   incanterà il pubblico.
Castelnuovo Calcea, alla sua “prima” porta un tema che sa di buono e di fragranza: quello dei semi di grano, semi di vita. Con chiaro riferimento a quei semi dai quali si ottiene la farina per realizzare il pane, alimento base delle campagne del secolo scorso.
Villanova, nel suo ritorno, porta una serie di “quadri viventi” del mercato della Piana dove protagonisti sono indiscutibilmente gli animali da cortile che venivano allevati per essere venduti.
Con un omaggio alla gallina bionda che identificava tutte le aie della Piana.
Nuovo tema per Tonco che porta il Pallatamburello in corteo in un ideale ponte temporale fra la tradizione e la passione che ancora oggi anima i giocatori in paese. Montechiaro mette ancora una volta al centro le sue donne, con la presentazione della prima volta al voto.
Ci sono cambi anche nei menù.
La new entry Castelnuovo Calcea serve agnolotti al plin con ragù piemontese e robiola con cugnà e miele mentre Villanova offre l’insalata di gallina bionda con pane e la torta di pere e cioccolato. San Damiano cambia la torta di mele con i friciò mentre Tonco porta il tacchino sfilacciato in umido su crostone di pane al posto della carpionata. Callianetto passa dallo stufato di vitello dell’anno scorso agli agnolotti burro e salvia di quest’anno mentre Castellero cambia l’arrosto di maiale in arrosto di fassona piemontese. E poi Nizza che, alla sua leggendaria belecauda, aggiunge il dolce “l’allegro nicese”.

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