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Perrone Stella 2022
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Alle superiori cellulare nello zaino o nell’armadietto

Parlano le dirigenti dell’istituto Alfieri e del liceo scientifico Vercelli – Perrone: «In vigore il divieto per l’intero tempo scuola perché non si è riusciti ad educare i ragazzi ad un utilizzo consapevole»

Sono diverse le novità che caratterizzano l’anno scolastico 2025/2026, che nell’Astigiano ha preso il via mercoledì scorso, nelle scuole superiori.
Innanzitutto l’introduzione dell’obbligo per gli studenti di non utilizzare il cellulare per tutto il tempo scuola.
«Il divieto era già presente, ma ora è stato aggiornato in modo più stringente», commenta Stella Perrone, dirigente dell’istituto superiore Alfieri che comprende liceo classico Vittorio Alfieri, liceo artistico Benedetto Alfieri e istituto Sella. «Mentre in precedenza i ragazzi potevano utilizzarlo per scopi didattici, durante la lezione, e a livello personale solo durante l’intervallo – continua – ora è vietato qualsiasi utilizzo, con deroghe solo a livello didattico per specifici indirizzi di studio. Un provvedimento che testimonia un fallimento da parte della scuola, in quanto non siamo riusciti a far rispettare nel modo dovuto la regola in vigore fino allo scorso giugno. L’utilizzo a scopo didattico e nell’intervallo, infatti, rendeva complicato il controllo da parte degli insegnanti, per cui il Ministero ha optato per una norma più stringente».
Perrone entra quindi negli aspetti più organizzativi. «Per quanto riguarda le tre scuole che dirigo, siccome la nostra giornata a livello didattico prevede che i ragazzi si spostino da un’aula all’altra, e anche di sede, a seconda della materia – precisa – non posso collocare tasche porta cellullari nelle aule perché sarebbe poco sicuro. Al contempo, dotare tutte le aule di armadietti con chiave, oltre che costoso, sarebbe per noi non concretizzabile, in quanto non è detto che i ragazzi, all’uscita, si trovino nella stessa sede in cui erano nelle prime ore del mattino. Allora abbiamo optato per l’obbligo di tenere il cellulare spento nello zaino, in modo che non possa funzionare attraverso gli appositi orologi».
Il provvedimento è stato discusso in collegio docenti. «Agli insegnanti – conclude – ho chiesto di ritagliare un momento, in questi primi giorni di scuola, per parlare delle ragioni alla base della circolare ministeriale, del perché si è arrivati a questo punto. Dobbiamo trattare il tema dal punto di vista educativo. La scuola, insieme alle famiglie, ha il dovere di educare i ragazzi all’utilizzo consapevole delle tecnologie, evitando gli abusi. In tale ottica penso che vietare l’utilizzo del telefono all’intervallo sia utile per consentire ai ragazzi di sviluppare relazioni personali nei momenti di pausa. Al contempo, rimango convinta delle potenzialità dell’utilizzo dello smartphone a scopi didattici, convinzione che mi ha portato in passato a partecipare a progetti ministeriali sul tema».

Al liceo Vercelli l’acquisto di armadietti

Cellulare spento nello zaino anche al liceo scientifico Vercelli, come spiega la nuova dirigente scolastica Francesca Messa, al suo primo incarico dopo aver vinto il concorso ordinario.
«In considerazione della nuova circolare ministeriale che vieta l’utilizzo dello smartphone durante l’intero tempo scuola – afferma – in collegio docenti abbiamo deliberato l’acquisto di armadietti numerati, provvisti di chiave, da collocare in ogni aula. Delibera che dovrà essere formalizzata in consiglio di istituto, dopodiché si procederà all’acquisto». Per poi aggiungere: «Ciò non toglie – conclude – che la scuola debba continuare nel suo compito di educare all’utilizzo consapevole della tecnologia».
Tre le altre novità, la stretta sul voto in condotta. Con una votazione in pagella pari a 6 a livello di comportamento, l’alunno dovrà preparare un elaborato critico sui temi di cittadinanza. Per quanto riguarda, infine, l’Esame di Stato, oltre a tornare a chiamarsi “Esame di Maturità”, prevede due novità. «Sarà obbligatorio – ricorda la dirigente Messa – sostenere tutte le prove, scritte e orali, pena la bocciatura (per evitare i casi, verificatisi la scorsa estate, di ragazzi che per protesta si rifiutavano di sostenere il colloquio, ndr). Esame orale che, peraltro, non verterà più su tutte le materie, ma solo su quattro, scelte dal Ministero tra quelle caratterizzanti l’indirizzo di studi».

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