Dottor Brusa, che Palio è stato quello a cui abbiamo assistito in questo 2025?
«Devo precisare che la mia valutazione è condizionata da un fattore preciso. Mi spiego meglio: se tutto fila via liscio e durante la corsa non si verificano infortuni o non sorgono particolari problematiche, questo è per me motivo di grande soddisfazione. Pertanto posso affermare che l’ultimo è stato un bel Palio. Si è imposta un’ottima accoppiata, composta da un grande fantino e a da un eccellente cavallo.»
Come giudica la qualità dei mezzosangue presentati alle visite dai responsabili delle varie commissioni corsa?
«Beh, direi che non c’era grande omogeneità. Abbiamo visitato ottimi cavalli in perfette condizioni di forma, ma purtroppo, e mi spiace dirlo, abbiamo valutato anche alcuni mezzosangue in condizioni fisiche non ottimali. Non capisco come ciò sia possibile. Per fare un esempio: è come se io mi presentassi ad una gara automobilistica con una macchina con una gomma bucata. Sinceramente questa è una situazione che faccio fatica a comprendere. Oltretutto è controproducente per i Comitati stessi. Alle visite devono essere presentati cavalli al meglio della forma fisica, in grado di garantire un rendimento elevato sia nelle prove sia il giorno della corsa. Cavalli ce ne sono tanti, vado in controtendenza facendo questa affermazione, poiché molti sostengono che invece scarseggiano. Ciò che manca secondo me sono i fantini preparati. Quelli cioè che con il loro comportamento oltre a non ottenere i risultati attesi per il proprio Borgo, Rione o Comune mettono a repentaglio anche l’incolumità dei loro colleghi.»
Alcuni Comitati hanno provveduto nella mattinata della domenica del Palio a sostituire il loro cavallo rivolgendosi alle dirigenze di altri Borghi, Rioni e Comuni, facendosi affidare le loro seconde scelte, ossia i cavalli promossi alle visite ma che non sarebbero stati utilizzati. La sua opinione in proposito?
«Assolutamente contrario. I Comitati hanno un anno di tempo per reperire due soggetti idonei da portare alle visite, senza il bisogno di ricorrere a soluzioni in extremis. Basta improvvisazioni. Se entrambi i cavalli non potessero correre perché bocciati alle visite, perché infortunati o bloccati da qualsivoglia altra problematica, quel Borgo, Rione o Comune non correrà il Palio.»
Capitolo pista: fondamentale averla e possibilmente in tempi brevi….
«E’ indispensabile averla. Altrimenti non stiamo più a parlare di Palio. Bisogna farla e portare i cavalli ad Asti così da poterli valutare da vicino. Non è possibile visionare mezzosangue su youtube o in filmati vari, o peggio ancora procedere su consiglio di pseudoesperti di altri Palii. Senza pista tutto è destinato a finire.»
Capitolo fantini di riserva: la sua opinione in proposito?
«Assolutamente contrario ai fantini di riserva. Molti di loro, chiamati all’ultimo, si trovano a montare cavalli di cui non conoscono problematiche e caratteristiche, andando incontro a situazioni estremamente rischiose.»
Infine: qual è a suo parere lo stato di salute del nostro Palio?
«Credo che dall’esterno sia molto apprezzato e considerato. Dall’interno qualche azione un po’ più incisiva da parte di alcuni Comitati credo non guasterebbe. Con il lavoro e l’impegno i risultati arrivano: l’ultima vittoria di Don Bosco ne è l’esempio.»