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Le ultime foto del campo rom di via guerra ad Asti
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Asti, l’ultimo giorno del campo rom di via Guerra [fotogallery]

Entro questa sera l’area sarà interdetta e le ultime baracche saranno abbattute mettendo la parola fine a un “non luogo” ultratrentennale

Oggi, 23 settembre, è una data storica per Asti. Entro questa sera l’amministrazione comunale chiuderà ufficialmente il campo rom di via Guerra dopo decenni di problematiche sociali, igieniche, di sicurezza che l’hanno reso uno dei “non luoghi” più insostenibile e degradanti della città. Una chiusura che si concretizzerà con l’allontanamento degli ultimi nuclei familiari rimasti, formati da poche persone, a cui il Comune ha trovato una sistemazione alternativa, «calata» su misura, prima di interdire l’area con new jersey e procedere con l’abbattimento delle ultime baracche.

«Non ho mai parlato di ruspe, ma di progetti sociali e oggi, finalmente, arriviamo al dunque – commenta il sindaco Maurizio Rasero – Il progetto di superamento del campo rom di via Guerra è riuscito, nonostante sia stato un percorso molto complesso nel quale tanti soggetti hanno avuto un ruolo. A questi va il mio ringraziamento, a cominciare dall’Associazione 21 luglio che ha tracciato il piano d’azione e il cui presidente, Carlo Stasolla, oggi gira l’Italia portando il “metodo Asti” come esempio per la chiusura di altri campi. Grazie anche ai Servizi Sociali e ai Lavori Pubblici per il loro impegno».

Ma non mancano le fake news che in queste ultime settimane si sono create (e per certi versi alimentate) sulla scia dell’imminente chiusura del campo. La più insistente, ma destituita di ogni fondamento, è quella che riguarda l’arrivo di alcuni nuclei di famiglie rom alle porte di Callianetto, su un terreno nelle vicinanze del depuratore. «Quelle persone non vivevano nel campo di via Guerra né sono state “scaricate” a Callianetto a causa della chiusura del campo rom di Asti – spiega Rasero – Arrivano dal Torinese dove non si sono troppo preoccupati di vedere in quale luogo sarebbero andati a vivere. Quindi chi dice che il problema sia stato provocato da Asti dice il falso».

Ma che fine hanno fatto?

Dove sono finiti i rom che vivevano nel campo di via Guerra? Un compito importante per la ricollocazione delle famiglie è stato quello dei Servizi Sociali del Comune che le ha affiancate per valutare tutte le opzioni possibili affinché, con la chiusura del campo, non rimanessero in mezzo alla strada. Non è stato semplice perché non tutti i residenti avrebbero accettato, subito, di andare via (anzi, c’è chi ha protestato dicendo che non avrebbe mai lasciato la sua casa); «ma alla fine a tutti è stata data un’alternativa – ricorda il sindaco – e questo ci consentirà di chiudere l’area, staccare le utenze di acqua e luce e abbattere le ultime costruzioni».

Molte famiglie sono andate a vivere in cascine o area di proprietà, alcune si sono ricongiunte con famigliari che già vivevano per conto loro, ad altre è stata assegnata una casa popolare, «ma in osservanza della graduatoria e senza percorsi preferenziali» osservano dal Comune. L’area occupata dal campo rom sarà bonificata e, con tutta probabilità, presto sarà messa in vendita con un bando di alienazione. Pare, infatti, che ci siano già delle aziende interessate ad acquisirla.

LEGGI L’ORDINANZA DI SGOMBERO DEL CAMPO ROM FIRMATA DAL SINDACO RASERO

[foto Ago]

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