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Asti, la forza di un cammino che va oltre l’autismo

Guido e Vincenzo sono i due ragazzi ospiti dell’Anffas di Asti che hanno partecipato al Cammino di Santiago

È stata una lezione di forza, di impegno e di amicizia, quella che si è svolta lo scorso fine agosto durante il Cammino di Santiago; una sfida educativa nata qualche mese fa con protagonisti Guido e Vincenzo, due ragazzi autistici ospiti della Onlus Anffas Asti, che hanno partecipato alla quarta edizione di «Camminautismo», iniziativa di Graziano Lomagistro, educatore dell’Asl di Torino. Ad accompagnare i ragazzi sono state Lucia Lammino e Marta Mingolla, due educatrici del Centro: «dopo aver ricevuto la proposta a partecipare – sottolinea la vicepresidente Anffas Asti, Elena Salvadore – ci siamo confrontati e abbiamo ritenuto che Guido e Vincenzo potessero essere i più idonei ad affrontare questa esperienza che prevedeva camminate di circa 20 chilometri al giorno per una settimana». «A marzo sono iniziati gli allenamenti – ricorda Marta Mingolla – con passeggiate settimanali di parecchi chilometri e due volte al mese a Torino, insieme all’intero gruppo che avrebbe partecipato».

Quindici in tutto i ragazzi provenienti dal Piemonte e partiti da Caselle il 25 agosto, insieme agli accompagnatori e a un team con pulmino, appositamente attrezzato per ogni evenienza. I ragazzi, armati di entusiasmo e volontà, hanno così affrontato il percorso di 115 chilometri diviso in sei tappe: «ho conosciuto nuovi amici – interviene Vincenzo con un luminoso sorriso – Rocco, Andrea, Letizia, Gianluca, – elenca – camminavamo insieme e sono contento di quello che ho fatto». Una camminata per dimostrare che la disabilità non è un limite ma, semplicemente, un modo diverso di affrontare la vita, un’esperienza senza contrattempi o imprevisti.

«E’ andato tutto bene – confermano le educatrici – solo un po’ di stanchezza e qualche vescica ai piedi rimediata con dei cerotti». Un cammino che è stato anche un gesto simbolico, che ha reso Guido e Vincenzo orgogliosi: «arrivando al traguardo – sorride Marta – i ragazzi sventolavano la bandiera italiana ed è stato un momento di grande emozione, la dimostrazione di come la determinazione aiuti a superare i propri limiti».

Ma anche una conquista che i due ragazzi vorrebbero replicare il prossimo anno, “magari non più a Santiago ma in Italia – informa la vicepresidente – dove a ottobre si svolgerà la prima edizione de “Il cammino del cuore”, impresa simile a quello spagnola; visti i risultati – conclude Elena Salvadore – metteremo la camminata tra le nostre attività fisse perché passeggiare insieme, come facciamo già a Revigliasco, aiuta e unisce».

Domenica 28 settembre, intanto, verrà consegnata al comune di Revigliasco che ha sostenuto l’iniziativa, la conchiglia, simbolo principale del Cammino di Santiago.

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