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Massimo D'Elia
Economia
Il caso

L’incubo dell’impresario edile che non trova operai: «Restano pochi giorni sparendo nel nulla senza neanche avvisare»

Massimo D’Elia, titolare di un’impresa edile a Villafranca, racconta le criticità del settore tra giovani che non hanno voglia di faticare, certificati medici “discutibili” e nessuna capacità di adattamento alle esigenze dell’impresa

Massimo D’Elia, titolare dell’impresa Edil D’Elia di Villafranca d’Asti, ha un enorme problema con la manodopera: non trova operai per la sua attività, pur essendo sempre disponibile a metterli in regola, pagarli più della media, assicurando loro corsi di formazione spendibili sul mercato. Arrivano, lavorano qualche ora o pochi giorni, ma spesso si volatilizzano nel nulla, certe volte senza neanche dare spiegazioni o informare il titolare. Una situazione insostenibile che ha portato D’Elia, pochi giorni fa, a pubblicare sui social un video sfogo raccontando come affronta una vicenda paradossale. Una difficoltà sua e di molti altri colleghi che, come lui, fanno i salti mortali nel reperire e trattenere il personale.

Qual è il problema che sta affrontando la sua impresa?

Ho la fortuna di avere un’impresa che lavora bene e che spesso viene chiamata anche tramite il passaparola, per noi la miglior pubblicità. Ma, al contempo, faccio una fatica enorme ad avere personale, operai e manovali, nonostante tutto quello che possiamo offrire. Questo problema è generale, ma ormai si è toccato il fondo. I ragazzi che rispondono ai miei annunci di lavoro, pur essendo avvertiti che l’impiego è pesante, vengono un giorno, due giorni, poi non si presentano più. C’è gente che non si presenta neanche al primo giorno nonostante abbia passato il colloquio oppure neanche va alla visita medica, già concordata in sede di assunzione.

Quali sono le motivazioni addotte dai lavoratori per l’abbandono?

Spesso, se vengono in cantiere un giorno, capiscono che il lavoro è pesante e dicono “non ce la faccio”. Ma le scuse possono essere varie: “mi sporco,” “pesa,” “non ho voglia”. C’è gente che, forse non avendo idea di quello che facciamo, mi fa sapere di essere allergica alla polvere. Una volta è arrivata a colloquio la mamma di un possibile operaio spaventata che il figlio dovesse, prima o poi, salire su un tetto. Quello che voglio dire è che, con un titolo di terza media, qualsiasi lavoro tu faccia ci sarà sempre polvere e ti dovrai sempre stancare. Invece non c’è proprio la voglia di faticare.

Quale livello di formazione hanno i giovani che si approcciano al suo settore?

I giovani che vengono a colloquio, quelli dai 18 ai 30 anni, la maggior parte delle volte hanno solo la licenza di terza media, non il diploma e secondo me non hanno idea di dove siano girati. Uno degli aspetti più gravi, a mio giudizio, è che molti di questi ragazzi non riescono a prendere neanche la patente dell’auto, così spesso mi tocca andarli a prelevare alla stazione, e poi riportarli a fine turno. Per me è una situazione allucinante.

Eppure lei dice di pagare bene, anche più della media.

La visita medica per l’assunzione costa più di 100 euro, ma soprattutto la formazione è un costo, importante, che sostengo volentieri se riesco ad ammortizzarla nel tempo. Formare una persona costa circa 3.500 euro per i corsi sull’uso della gru, del muletto, cestelli, linee vita e DPI di terza categoria. Ho formato due ragazzi chiedendo di garantire almeno due anni di lavoro, ma uno è rimasto sei mesi e l’altro nove. Chi prende gli attestati poi li va a spendere altrove e noi non ammortizziamo i costi generali. L’anno scorso la nostra piccola azienda ha avuto spese per i dipendenti che superavano i 300.000 euro. Il primo stipendio minimo garantito per i nuovi assunti è di 1.800 euro netti. La media è di 2.100 euro, ma un dipendente più valido, che porta avanti un cantiere, può arrivare a guadagnare 2.800 euro netti al mese.

Riguardo la sicurezza di base, i candidati arrivano già formati?

No, spesso non gli è stata fatta neanche la visita medica nei precedenti impieghi o hanno seguito corsi di sicurezza online “pseudofinti”. Su questo aspetto mi spiace dire che esiste la massima inosservanza delle regole. Siamo noi, che siamo in regola, a dover rifare sempre i corsi.

Un altro grande problema che ha sollevato è l’abuso della malattia e di certificati medici “dubbi”.

Sì, è una cosa tragica, facilitata da medici che mi piacerebbe sapere come effettuano le visite. Un mio dipendente ha lavorato quattro giorni e mezzo, ha sbraitato ed è andato via in pieno periodo di prova. Cosa ha fatto? Si è messo in mutua per venti giorni. Adesso siamo nel limbo su chi la debba pagare: noi o la Cassa Edile? Non si può andare avanti così.

Lei se la prende anche con i politici che, da sinistra a destra, non fanno nulla né per i lavoratori, né per gli imprenditori.

Infatti è vero. Io parlo di un problema che è diventato un’emergenza nazionale e non ci sono risposte nell’immediato. Sia la destra sia la sinistra non stanno facendo il bene del popolo o degli imprenditori, a seconda del loro elettorato di riferimento. I politici dovrebbero affrontare i problemi del Paese prima delle guerre che ci sono in giro per il mondo.

Cosa pensa di misure assistenziali come lo è stato il reddito di cittadinanza?

È la cosa più sbagliata al mondo. Sono d’accordo che se una persona non può lavorare per un motivo valido e giustificato (come un handicap o una malattia grave) è giusto che sia aiutata. Ma non è giusto mantenere un ventunenne sdraiato sul divano a vedere le serie tv o giocare ai videogame. È un atteggiamento diseducativo perché la gente deve capire che la vita è fatica: se si vuole guadagnare si deve faticare.

Questa situazione ha avuto ripercussioni sulla sua vita personale?

Sì, dopo il Superbonus 110% ho dovuto iniziare un percorso psicologico. Ho chiesto alla mia psicologa quante persone ci siano nella mia situazione e mi ha risposto che ci sono diversi imprenditori in terapia. Lo stress è talmente forte che ti si rompe qualcosa nel cervello. Ripeto, noi siamo pronti a dare tutto ai nostri dipendenti, ma il mondo deve iniziare a girare nel verso giusto altrimenti questo Paese finirà nel baratro.

[nella foto l’impresario edile Massimo D’Elia]

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7 risposte

  1. 2800 netti . 8 ore dal lunedì al venerdì vengo io prossima settimana. Diplomato 50 anni esperienza in gestione cantieri. Se è vero contattami grazie! Italiano

  2. Essendo questo un paese libero ognuno può pensare e scrivere quello che ritiene più giusto. Quello che però mi deve essere riconosciuto è il fatto di averci messo la faccia e di essere consapevole di aver raccontato verità e non fandogne avendo parlato davanti ad un giornalista.Tutto dimostrabile con carta e non solo parole.

  3. Essendo questo un paese libero ognuno può pensare e scrivere quello che ritiene più giusto. Quello che però mi deve essere riconosciuto è il fatto di averci messo la faccia e di essere consapevole di aver raccontato verità e non fandogne avendo parlato davanti ad un giornalista.Tutto dimostrabile con carta e non solo parole.

    1. Ho 53 anni sono forte,in buona salute e ho chiuso 2banchi al mercato,Quindi cerco lavoro qualsiasi anche come manovale .Sono intelligente e cn varie esperienze lavorative.Se il primo mese prendo un buon stipendio come hai scritto,sono disponibile e nn ho paura di lavorare e di faticare .Contattami o mandati un contatto vostro .Grazie

  4. Ho 53 anni sono forte,in buona salute e ho chiuso 2banchi al mercato,Quindi cerco lavoro qualsiasi anche come manovale .Sono intelligente e cn varie esperienze lavorative.Se il primo mese prendo un buon stipendio come hai scritto,sono disponibile e nn ho paura di lavorare e di faticare .Contattami o mandatemi un contatto vostro .Grazie

  5. Concordo per 2800 euro netti vengo subito anche io… Lavoro in magazzino edile da più di 20 anni e credo di coscere bene il campo.,. Tante parole poi sappiamo tutti dove si arriva…. IMPRENDITORI CE NE SONO POCHI….

  6. Io, per meno di tremila euro al mese, non esco di casa. Il sabato e la domenica non lavoro, non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno. Lo stipendio va pagato entro del trentuno del mese in corso.

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