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Attualità
Enpa di Asti

Asti, pony tenuto sempre in stalla: appello per restituirgli la libertà di correre

Mai curati i suoi zoccoli al punto che non riesce più a stare in piedi. E’ stato sequestrato e sottoposto ad intervento chirurgico ma serve saldare la parcella

Un appello particolare quello che arriva dall’Enpa di Asti e riguarda un pony che ha bisogno della solidarietà di tutti. O almeno di tanti.

La sua è una storia che inizia un anno fa, quando una volontaria ha segnalato la presenza del pony in una casa, in un paese dell’Astigiano, insieme a numerosi altri animali in carico ad una stessa famiglia. Agli occhi della volontaria era chiaro che il pony non era accudito a dovere; la mancanza di attività fisica esterna alla stalla improvvisata in cui viveva e l’assenza di cure ai suoi zoccoli, ne aveva profondamente segnato la mobilità, al punto da impedirgli di camminare e, in seguito, anche solo di stare in piedi, a causa di una crescita sproporzionata delle unghione.

Nei giorni scorsi il pony è stato sequestrato ed è stato affidato all’Enpa, in custodia giudiziale. Dopo il prelievo dalla stalla, il viaggio  è stato diretto alla clinica veterinaria dell’Università di Grugliasco, dove l’équipe l’ha preso in carico per tentare di rimetterlo letteralmente in piedi.

E qui arriva l’appello. L’intervento e le cure collegate sono molto costose e l’Enpa deve trovare poco più di 2 mila euro per saldare la parcella. Una cifra troppo alta per una associazione che già si occupa di rifugi, canile e sostegno in varie forme ad altri animali in difficoltà.

Anche perché i casi come quelli del pony sono solo la punta di un iceberg sempre più dilagante: è quello degli accumulatori seriali di animali.

Si tratta spesso di persone sole o, più raramente, coppie, che raccolgono animali abbandonati, malati, perduti ma non sono poi in grado di occuparsene a dovere. Succede soprattutto per cani e gatti ma riguarda anche pecorelle, caprette (soprattutto nei periodi di passaggi dei pastori con grandi greggi), maialini, pony e cavalli. «Quello che inizialmente è un sentimento di premura e sensibilità nei confronti di questi animali senza accudimento – spiega l’avvocato Maria Langerano, legale dell’Enpa di Asti – si trasforma presto, spesso senza alcuna consapevolezza, in casi di maltrattamento perché la persona o le persone che li hanno presi in carico non hanno abbastanza spazio per tenerli, non rispettano le varie esigenze degli animali in tema di alimentazione, cure veterinarie, attività, attenzioni specifiche».

Uno dei problemi più ricorrenti è l’aumento esponenziale del numero di capi, a causa di mancata sterilizzazione delle femmine. E alla fine ci si ritrova con dei piccoli rifugi non autorizzati che sfuggono completamente al controllo dei loro proprietari.

Un secondo appello, fatto da Maria  Langerano, è nei confronti dei colleghi avvocati affinchè si offrano come volontari nelle varie associazioni ambientaliste operanti in città per dare sostegno giuridico a chi ogni giorno rincorre il benessere degli animali.

Per chi volesse aiutare il pony ricoverato a Grugliasco, è possibile fare un’offerta attraverso l’Iban dell’Enpa di Asti     IT 86 G 060 8510 3060 000 000 26356 con la seguente causale del versamento: “Donazione per cure al piccolo pony”. La ricevuta della donazione si può richiedere via mail all’indirizzo asti@enpa.org.

 

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