Da qualche anno anche l’Astigiano, attraverso il lavoro della Prefettura e di associazioni combattentistiche, riconosce la memoria dei tanti soldati italiani che dopo l’Armistizio dell’8 settembre del 1943, rifiutando di aderire alla Repubblica di Salò o di collaborare con i nazisti, vennero internati nei campi di concentramento tedeschi. Medaglie che venivano consegnate in occasioni istituzionali di ricordo legate alla seconda guerra mondiale.
Da quest’anno, il Parlamento ha istituito una giornata apposta, il 20 settembre, per ricordarli e nei giorni scorsi la Prefettura ha onorato tale ricorrenza con sette nuove medaglie d’oro alla memoria.
Accompagnato dai sindaci di Asti, Baldichieri, Canelli e Loazzolo, il Prefetto Claudio Ventrice durante una toccante cerimonia, le ha consegnate ai parenti di Pietro Beltrame (ha ritirato la medaglia il genero Giuiseppe Galliano), Francesco Ceste (ritirata dalla figlia Giuliana Ceste), Giovanni Dessimone (ritirata dal figlio Marco Dessimone), Giacomo Ferrero (ritirata dalla nipote Marta Ferrero), Vincenzo Pepe (ritirata dal figlio Antonio Pepe), Domenico Rabellino (ritirata dalla pronipote Vittoria Bertol) e Umberto Songia (ritirata dal figlio Pier Giorgio Songia).
«Noi tutti dobbiamo un grande grazie a questi internati militari che con la loro testimonianza eroica e il loro rifiuto pagarono con la vita o con terribili patimenti nei campi di concentramento – ha detto il Prefetto Ventrice – Furono 650 mila i militari italiani internati e a lungo il loro sacrificio restò nell’ombra. Oggi, in tempi di incertezza degli scenari mondiali, guardiamo a questi uomini semplici che seppero dire di no. Mi sento di ringraziare anche le loro famiglie, che con semplicità ma affetto hanno tramandato il ricordo di questi uomini, spesso silenziosi su quanto patito nei campi di internamento. Storie raccontate, foto ingiallite, ascolto attento sono diventati importanti “testimoni” da passare alle nuove generazioni».
Oltre a numerose autorità, erano prsenti anche alcuni studenti della 5 D del liceo artistico Alfiri che hanno letto alcuni passi di testimonianze di internati.