Una “prima volta” con un bilancio decisamente positivo quello dell’iniziativa “Libri Umani” promossa dalla Biblioteca Civica Sebastiano Filipello di Castelnuovo don Bosco, con la collaborazione dell’Associazione Vita, del Soggiorno San Giuseppe in occasione del 150.mo della sua Fondazione, della Cooperativa Leone Rosso e con il patrocinio del Comune di Castelnuovo sotto il coordinamento della professoressa Marilena Boffo e l’aiuto della responsabile della biblioteca Carla Pozzo e della responsabile del servizio animazione del San Giuseppe Adelina Cannata.
Tre donne che, con la loro sensibilità, hanno messo in piedi una formula del tutto originale per divulgare storie. O meglio, vite. Non scritte su carta nè su ebook, ma raccontate dagli stessi protagonisti.
Questa mattina i saloni al piano terra della casa di soggiorno si sono trasformati in un grande contenitore di memorie, di emozioni, di entusiasmi giovanili, di “scommesse di vita” a beneficio di tutti coloro che hanno partecipato ad uno dei tre turni di racconti da 20 minuti ciascuno. Organizzato in tanti piccoli salotti dove il “libro umano” ha atteso i suoi “lettori” che si sono seduti davanti e hanno ascoltato. E non è mancata l’interazione, obiettivo tanto perseguito nel mondo social della comunicazione, e qui concretizzato in una cosa molto semplice: guardarsi negli occhi e cedere alle curiosità, alle emozioni, agli occhi lucidi come ai sorrisi.
Venti le persone che hanno accettato di “essere lette”. C’era Giuseppe che ha raccontato i suoi anni di scuola alla borgata di Morialdo, Elena e la forza del suo talento del canto, Valeria che ha condotto una personale battaglia per difendere il suo amore per auto e motori e, in particolare per un Maggiolino del 1963, Franco e la sua esistenza dedicata a difendere i boschi, Laura che ha conosciuto l’indipendenza, da giovane donna, attraverso un’automobile, Eleonora, giovanissima donna che insegue nel silenzio il senso di libertà.
E poi ancora Tiziana che ha raccontato come il suo soprannome Pocahontas abbia influenzato la sua vita, Felice, da Tripoli a Torino senza ritorno così come Antonietta, sarta nata anch’essa a Tripoli e tornata in Italia con due bambine piccole e la suocera dopo essere rimasta vedova a 29 anni, Tonino che ama ripetere “Oggi è così, ma domani chissà”. La giovane Chiara che cerca il suo futuro a Londra ma lo trova ritornando a Cunico, il paese dei nonni e Roberta, giovane donna anch’essa, che ha scelto di vivere coltivando erbe selvatiche ad Albugnano.
Una storia di libertà quella di Laura che si è affrancata dall’autorità paterna grazie al profumo della lavanda, Edda ha condiviso i suoi ricordi di bambina durante i rastrellamenti tedeschi e la convivenza con i partigiani restituendo una Storia minore e minima rispetto a quella dei libri che si studiano a scuola così come è stato un racconto di vite lontane quella di Franca, improntata al dovere di aiutare il prossimo e quella di Renata che dice “Amo la vita e ancora la ballo, in libertà”. Enrica ringrazia ogni giorno la vita e ogni essere vivente per essere scampata ai bombardamenti della seconda guerra mondiale e parla di una buona stella che l’ha protetta sempre.
Mirela la libertà l’ha inseguita trasferendosi in Italia dalla Romania, sfuggendo ad un marito violento mentre Giulietta in Piemonte ci è arrivata dal Veneto, negli Anni Sessanta con la sua famiglia in cerca di una vita migliore sulle sponde del Tanaro; Maria in mente ha ancora il rumore dei telai della fabbrica tessile di Chieri in cui ha lavorato per realizzare coperte da inviare negli Stati Uniti. E poi un libro “conto terzi”, quello di Silvana che ha raccontato la storia di Severina e della sua prima notte di nozze.
Beppe è un uomo che ha imparato a conoscere le donne mettendo loro le mani in testa: una lunga vita da parrucchiere all’ascolto al punto da fargli dire che “Sono stato creato dalle donne”. E per chiudere Edmondo, che deve il suo nome alla passione del padre per i romanzi di Dumas tanto da chiamare i suoi dieci figli con i nomi dei vari personaggi.
“Libri Umani” è stato un incontro di anime e di storie. Da ripetere.
Una risposta
Le
Narrazioni che ho ascoltato io mi hanno fatto riflettere: come sono stata fortunata!
L’ evento è stato interessante e ben riuscito. Complimenti. Sarà da ripetere, spero! Tina