Sarà prorogata per ulteriori 12 mesi la cassa integrazione straordinaria all’azienda Sirion di Asti. Il prolungamento, chiesto dall’azienda per riorganizzazione aziendale, andrà da domani (giovedì) al 1° ottobre 2026 e riguarderà 76 dei 96 addetti.
E’ emerso ieri (martedì), in occasione dell’incontro in collegamento telematico con il Ministero del Lavoro, al termine del quale le organizzazioni sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil hanno sottoscritto l’accordo.
L’ammortizzatore sociale adottato
«Nello specifico – spiegano i sindacati – l’ammortizzatore adottato sarà la cassa integrazione guadagni straordinaria per rilevanza strategica, riconosciuto come strumento eccezionale per le imprese che operano in settori o territori di particolare importanza, finalizzato a garantire un sostegno temporaneo all’occupazione in vista del rilancio produttivo. Uno strumento che consente, entro limiti e condizioni definite dalle normative nazionali, di prorogare la cassa straordinaria anche oltre i termini ordinari per quegli stabilimenti che rivestono un ruolo strategico nel tessuto industriale regionale».
La difficoltà ad erogare puntualmente gli stipendi
L’obiettivo è preservare i posti di lavoro e accompagnare l’azienda in una fase difficile, purché sia accompagnata da un piano industriale capace di riportare l’attività su livelli sostenibili.
«Durante l’incontro – continuano – sono stati messi in evidenza i significativi investimenti in impianti e attrezzature realizzati dall’imprenditore negli ultimi due anni, volti a consolidare la capacità produttiva e a garantire prospettive di sviluppo futuro. Tuttavia, l’azienda sta vivendo una fase di difficoltà finanziaria dovuta al contesto di mercato sfavorevole, che ha già avuto ricadute sul fatturato e di conseguenza sulla liquidità, rendendo complicata l’erogazione puntuale delle retribuzioni nei mesi scorsi. Di conseguenza la Sirion ha chiesto il pagamento diretto del trattamento di cassa integrazione, quale strumento per una riduzione degli oneri finanziari da sostenere mensilmente, così da garantire la puntualità nell’erogazione dei prossimi stipendi».
«A questa situazione – evidenziano le tre sigle sindacali – si aggiunge la crisi del cliente Magneti Marelli, oggi in procedura fallimentare, i cui pesanti ritardi nei pagamenti aggravano ulteriormente le tensioni finanziarie dell’impresa. Per questo motivo pensiamo vadano individuate soluzioni a breve termine per garantire la regolarità del pagamento delle retribuzioni e la continuità operativa, salvaguardando così le famiglie dei lavoratori. Inoltre è indispensabile che l’azienda, con il supporto delle istituzioni e del sistema creditizio, possa accedere rapidamente agli strumenti di sostegno alla liquidità, in attesa che vengano superate le criticità legate al calo di fatturato e al default finanziario di alcuni clienti».
La gestione degli esuberi
Va ricordato, infine, che l’accordo prende atto dei 29 esuberi che l’azienda ha dichiarato come attualmente eccedenti rispetto alle esigenze produttive. Azienda e sindacati, tuttavia, auspicano che nei prossimi mesi si verifichi un’inversione del trend di mercato, anche alla luce degli investimenti e delle azioni di rilancio già avviate, così da ridurre progressivamente il numero degli esuberi dichiarati e salvaguardare, come detto, il maggior numero possibile di posti di lavoro. A questo scopo la società ha anche sottoscritto un accordo con la Regione Piemonte per una collaborazione nella gestione degli esuberi.
«In conclusione – affermano i sindacati – ribadiamo la necessità che gli ammortizzatori sociali vengano gestiti come strumento temporaneo, accompagnati da un piano di rilancio industriale che dia garanzie di continuità produttiva e occupazionale.
Al tempo stesso chiediamo un’attenzione particolare da parte delle istituzioni, affinché siano messe in campo tutte le azioni utili a sostenere l’azienda e a salvaguardare i lavoratori in questa fase delicata».