Una camminata simbolica, promossa dall’associazione “Camminare Lentamente” in collaborazione con il coordinamento astigiano di Libera e diverse amministrazioni comunali, ha unito il territorio in un’iniziativa volta a sensibilizzare i cittadini sul riutilizzo dei beni confiscati alla mafia (o più in generale alla criminalità) e sulla necessità di combattere l’indifferenza. L’evento, culminato con un momento di confronto ad Asti, nel Foyer delle Famiglie di via Milliavacca, ha visto la partecipazione dei referenti delle associazioni coinvolte, degli assessori comunali Marco Galvagno e Loretta Bologna e dei ragazzi del Servizio Civile.
Simone Barbiero, referente provinciale di Libera, ha aperto l’incontro ringraziando Paolo Tessiore di “Camminare Lentamente” per l’iniziativa fatta in un anno molto significativo: il 2025 segna, infatti, i 30 anni di Libera nazionale e i 20 anni di attività del coordinamento astigiano. Paolo Tessitore è uno dei quattro camminatori che oggi, giovedì, ha percorso quasi 28 chilometri, da Dusino San Michele ad Asti, in circa 6 ore e 45 minuti. C0n lui hanno intrapreso la camminata Mario Lisa, Rosalba Caroleo e Luca Ghisotti.
Nel suo intervento, Barbiero ha posto l’accento su un fenomeno preoccupante, la «normalizzazione delle mafie e della corruzione, i cui reati vengono percepiti quasi come abituali». Ugualmente rischiosa è la «normalizzazione all’indifferenza e all’apatia». Citando il presidente nazionale di Libera, don Ciotti, il rappresentante del sodalizio ha esortato i cittadini a «fare uno slancio in più per abbattere questa indifferenza: la camminata vuole essere proprio un sollecito a “darci una mossa, a muoverci”».
Ad Asti, come ricordato dall’assessore alla Legalità Marco Galvagno, ci sono due beni confiscati alla criminalità. Si tratta di alloggi, recentemente ristrutturati, uno dei quali è destinato all’emergenza abitativa e l’altro a ospitare due persone con disabilità. «La lotta alle mafie non si vince solo nei tribunali, – ha ricordato Galvagno – ma nei territori, attraverso scelte quotidiane e azioni concrete. Restituire i beni confiscati ai cittadini significa ridare dignità, fiducia e nuove opportunità a chi vive situazioni di fragilità. È questo il senso del lavoro che stiamo portando avanti ad Asti, insieme alle associazioni e a tutti coloro che credono in un futuro di giustizia e solidarietà.»
L’assessora all’Istruzione Loretta Bologna ha invece ringraziato tutti i ragazzi del Servizio Civile e gli studenti che hanno scelto di aiutare Libera nei suoi progetti. L’assessora ha anche voluto ricordare il giovane Alessandro Possenti, 25 anni, anch’egli volontari del servizio civile ad Asti deceduto pochi giorni fa in un incidente in moto. Paolo Tessiore ha quindi richiamato la finalità della sua associazione, “Camminare Lentamente”, che da un decennio sostiene la missione di Libera: «Puntiamo alla bellezza in un mondo segnato da guerre e “oscenità” e ci impegniamo per creare un mondo migliore» ha spiegato ai presenti. La camminata si concluderà domani con l’ultima tappa, partendo da Castiglione per raggiungere Moncalvo e Cascina Graziella, uno dei beni simbolo nell’Astigiano tra quelli confiscati alla mafia.
[foto Ago]