Cerca
Chiudi questo box di ricerca.
WhatsApp Image at PM
Attualità
Galleria 
Inaugurazione

Asti, un murales per lo sport che unisce: i giovani ridisegnano la città tra inclusione e fratellanza [photogallery]

Frutto del Festival dei Popoli e della collaborazione tra ragazzi di seconda generazione, artisti e comunità, l’opera racconta lo sport come simbolo di integrazione. Un muro che diventa memoria, pace quotidiana e rigenerazione urbana

Un muro trasformato in racconto collettivo, dove il linguaggio dello sport diventa strumento di integrazione, lotta e speranza. È stato inaugurato ad Asti in via del Bosco, il murales promosso dal Festival dei Popoli, con il sostegno della Cgil, della Fondazione Migrantes e il patrocinio del Comune. Un progetto nato per riqualificare uno spazio pubblico e, soprattutto, per lasciare un segno concreto di comunità e fratellanza.

L’opera, guidata dall’artista Stefano Porro e dall’architetta Cinthya Luglio, è stata realizzata da un gruppo di giovani, ragazze e ragazzi di seconda generazione dai 16 ai 22 anni, attraverso laboratori partecipativi. «Il primo laboratorio – ha spiegato Porro– è stato dedicato alle storie personali e all’integrazione vissuta nello sport, il secondo a uno sguardo sul futuro: come immaginare una società più giusta, inclusiva e senza barriere».

«Per me è stato emozionante seguire questo progetto dall’inizio alla fine – ha raccontato Cinthya Luglio –. Ogni giorno ho visto i ragazzi crescere insieme all’opera, imparare non solo tecniche artistiche ma soprattutto a lavorare come comunità. Questo murales non è un disegno calato dall’alto, ma un mosaico di voci, di idee e di speranze. Il vero risultato è che i ragazzi lo sentono loro, parte della loro storia e del quartiere».

Il murales, infatti, non racconta soltanto discipline sportive, ma intreccia simboli, colori, collage e personaggi che incarnano sacrificio, gioia e speranza. Ci sono animali fantastici con cappelli, bambini che sorreggono il peso di una squadra, mura che crollano per lasciare spazio all’unione. Non mancano i richiami politici e sociali: tra le bandiere della pace compare anche quella della Palestina, segno di solidarietà e di attenzione all’attualità.

Tre figure reali sono diventate “guest” dell’opera: Valentina Martinescu, giovane campionessa oro astigiana di pentathlon moderno; Hassan Nourdine, detto El Tiburon, pugile che ha conquistato il titolo italiano; e Etinosa Oliha, “El Chapo”, campione del mondo di boxe cresciuto nella palestra che si trova proprio dietro il muro dipinto, la storica Skull Box Canavesana. Tre volti che testimoniano come lo sport, ad Asti, sia palestra di vita oltre che di competizione.

Durante l’inaugurazione, il vescovo Monsignor Marco Prastaro – presente a nome della Fondazione Migrantes – ha sottolineato come questo progetto rappresenti la costruzione di una pace quotidiana. Presenti inoltre, il sindaco Maurizio Rasero, il Segretario generale della Cgil Luca Quagliotti e l’associazione Próxima Estación Colombia, che hanno sostenuto e creduto nell’iniziativa.

La promotrice Dennis Marcela Berajo, che ha sognato questo muro per otto anni, ha ricordato l’importanza della tenacia e della partecipazione dal basso. «Non è stato facile – ha detto – ma credevo che questo sogno meritasse di diventare realtà. Volevo un’opera che parlasse non solo di arte, ma di vita vissuta, di storie di giovani che spesso si sentono invisibili. Questo murales è la prova che la bellezza può insegnarci a costruire comunità: è un dono reciproco, dei ragazzi alla città e della città ai ragazzi».

L’inaugurazione si è conclusa con un gesto simbolico: il vescovo ha completato il murales tracciando l’accento mancante nella scritta “parità”, a simboleggiare che la comunità è sempre chiamata ad aggiungere qualcosa, a custodire e a portare avanti il lavoro iniziato.

Oggi, quel muro non è più un semplice angolo urbano, ma un mosaico di storie e identità. Un invito a vivere lo sport come strumento di libertà e uguaglianza, e a guardare la città come spazio comune da colorare insieme e con la speranza che possa mantenersi nel tempo.

A seguire nei saloni superiori viene ospitata una tavola rotonda con Piero Demetri (vicepresidente Nazionale U.S. ACLI), Elisa Capra (presidenza U.S. ACLI Piemonte), Fausto Costero (Presidente U.S. ACLI Piemonte), Claudio Corso (ASD Rainbow Planet AICS), e Alberto Mossino (Presidente PIAM onlus). 


Foto di Maria Grazia Billi

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scopri inoltre: