“Bozzetti scenografici di Eugenio Guglielminetti. La prosa” è il titolo della nuova mostra, inaugurata sabato scorso, allestita nella sede della Fondazione Guglielminetti , in corso Alfieri 375, che l’ha promossa in collaborazione con Fondazione Asti Musei, Comune e Provincia di Asti, con il sostegno della Fondazione CrAsti e Reale Mutua Assicurazioni.
«Dopo il successo dell’esposizione svoltasi lo scorso autunno, dedicata alla danza – ha spiegato Marida Faussone, presidente della fondazione e curatrice dell’esposizione insieme a Giuseppe Orlandi – questa volta sono state selezionate 40 opere create durante gli allestimenti di spettacoli teatrali di prosa classica e contemporanea».
Lavori realizzati con tecnica mista, inchiostro e collage riferiti agli anni ‘60 e ‘70, stagioni fondamentali per la drammaturgia.
Il percorso espositivo
I visitatori possono trovare modellini di ambientazioni famose, fotografie, documenti e personaggi della letteratura teatrale internazionale in un percorso espositivo diviso in due sezioni. Nella prima, tra i vari bozzetti, si possono ammirare i disegni tecnici e i costumi di Ilaria Occhini e Gabriele Lavia ne “Il gabbiano” o l’intensa attività del Teatro Stabile di Torino con i significativi bozzetti per “L’uomo e la bestia” del 1960 o per l’indimenticabile “Enrico IV” del 1964, fino ai nitidi bozzetti di scena per “Diana e la Tuda” del 1971. Nomi famosi, personaggi del passato che restano grazie anche al genio e all’arte di Guglielminetti: Ernesto Calindri, ad esempio, Rina Centa, Renzo Montagnani, Lilla Brignone, Laura Tavanti, Carlo Ninchi della compagnia del Teatro delle Novità.
Nel percorso è poi possibile osservare costumi originali di scena (in esposizione permanente) eseguiti dalla Sartoria Annamaria di Milano.
«Nella seconda sezione – ha sottolineato Faussone – i visitatori sono invece immersi nella drammaturgia classica». Si possono apprezzare i complessi personaggi di William Shakespaeare, delineati negli allestimenti al Teatro Romano di Verona, o le eleganti cromie che strutturano i bozzetti di costume per “La Gioconda” di Gabriele D’Annunzio, allestita nel 1971 per la compagnia Anna Proclemer-Giorgio Albertazzi. Presenti, infine, preziosi documenti, lettere originali di registi e attori, copie della storica rivista “Il Dramma” e testi critici di Gian Renzo Morteo e Giorgio Albertazzi.
La mostra rimarrà aperta fino al 25 gennaio, visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso alle 18).
Photogallery a cura di Agostino Santangelo