«Un matrimonio riuscito, che ha integrato due territori confinanti per promuovere punti di forza come il brand Monferrato, i siti Unesco e le tradizioni comuni».
Così Gian Paolo Coscia, presidente della Camera di Commercio di Alessandria-Asti, commenta l’unione dei due Enti camerali, avvenuta il primo ottobre 2020. L’occasione è stata, nei giorni scorsi, la presentazione del bilancio di fine mandato, redatto in collaborazione con il Centro studi Tagliacarne.
I dati emersi
Presidente Coscia, dai dati presentati è emerso che nel territorio preso in esame, tra il 2019 e il 2024, si è registrato un calo delle imprese attive pari al 5,3%, con punte dell’11,4% in ambito agricolo e dell’11,5% nel commercio. Quali le principali motivazioni per il nostro territorio?
La diminuzione delle imprese è legata alla crisi globalizzata, dovuta ai conflitti geopolitici che determinano l’incertezza dei mercati. Per quanto riguarda il nostro territorio, però, si aggiunge il fatto che in agricoltura la contrazione è dovuta alla chiusura fisiologica, ma anche a numerosi accorpamenti che sono stati attuati tra piccole imprese.
Un altro dato emerso è la contrazione demografica nella due province (-2,5%), superiore al Nord Ovest (-0,4%) e alla media nazionale (-1,8%), parzialmente compensata dal saldo migratorio superiore alla media italiana (Asti 7,4%, Alessandria 10,9%, Italia 4,1%). Un fenomeno dalle conseguenze già visibili…
Il calo demografico è evidente da diversi anni e incide anche sulla difficoltà delle imprese a trovare manodopera, soprattutto in determinati settori, come agricoltura e industria. In questi casi l’impiego di manodopera extracomunitaria regolare diventa una risorsa.
Nel 2024 l’export nei due territori ha segnato una crescita del 14,9% rispetto al 2019, con una propensione (misurata con il rapporto tra esportazioni e valore aggiunto prodotto) molto elevata, pari al 63,8% per Asti (superiore al 37,2% del Nord Ovest e al 32,1% dell’Italia). Ora, però incombe lo spettro dei dazi americani…
Il timore legato ai dazi americani è sicuramente presente, anche se va detto che verso gli Stati Uniti il territorio astigiano ha una percentuale di esportazione bassa. In tale situazione penso che le aziende maggiormente esportatrici (industrie plastiche e meccaniche, produzione di vino e bevande) debbano continuare a produrre con estrema qualità, per poi ricercare mercati alternativi (asiatici, americani, sudamericani, oppure ancora rivolgersi a Est Europa e Gran Bretagna). Anche perché, per quanto riguarda il vino, il comparto deve anche affrontare una diminuzione di consumi sul mercato italiano.
L’attività dell’Ente camerale
Gli Enti camerali astigiano e alessandrino si sono fusi nel 2020, in piena pandemia. Cosa è stato fatto a favore delle imprese?
Innanzitutto posso dire che l’aggregazione è avvenuta, e sta procedendo, nel migliore dei modi. Abbiamo integrato due territori confinanti e simili sotto diversi aspetti, per promuovere punti di forza come il brand Monferrato, i siti Unesco e le tradizioni comuni, mantenendo le risorse per entrambi.
Considerando che siamo partiti nel 2020, siamo intervenuti in modo significativo con contributi a fondo perduto per le imprese, in difficoltà causa pandemia. Poi abbiamo continuato gli interventi sulla base di tre strategie principali che hanno come denominatore comune la competitività. Prima di tutto del territorio, per promuovere il brand Monferrato dal punto di vista turistico (ad esempio, 1,4 milioni di euro investiti in 100 progetti relativi a sviluppo territoriale e culturale, ndr). Poi la competitività delle imprese, con bandi per le aziende in vari settori, come l’internazionalizzazione (900mila euro investiti, ndr), la digitalizzazione e la transizione ecologica (9 bandi per 2,3 milioni di euro, ndr); infine dell’ente camerale stesso, sostenendone il capitale umano. Fino al 2023 avevamo il blocco delle assunzioni, ma successivamente abbiamo proceduto, e continueremo, con alcuni bandi di assunzione per avere le risorse umane con cui rispondere in modo efficiente alle esigenze delle imprese.
Va infine ricordato, tra le attività svolte, l’impegno a ridurre il divario tra scuola e mondo del lavoro.
Come si è evoluta l’azienda speciale della camera di commercio che organizzava Festival delle Sagre e Douja d’Or?
Le due ex aziende speciali di Asti e Alessandria si sono fuse nella Promeco, che si è impegnata a sostenere, con lo stesso impegno economico del passato, Sagre e Douja.
Il rinnovo degli organi
Essendo terminato il mandato, quali fasi attendono ora la Camera di Commercio di Alessandria-Asti?
E’ stato avviato il processo di rinnovo, per cui le associazioni di categoria indicheranno i nominativi dei componenti del Consiglio camerale, previa verifica della Regione Piemonte. Componenti che, per legge, scenderanno da 33 a 19, dato che il numero di aziende registrate è inferiore a 80mila (77.843 allo scorso 31 dicembre). Poi verrà eletto il presidente che, a sua volta, nominerà la Giunta.
Secondo lei quali dovrebbero essere gli obiettivi futuri dell’Ente? Ci sono interventi che avreste voluto realizzare e che saranno necessari?
Penso che il percorso dovrà continuare secondo la strada tracciata, in quanto ha dato frutti positivi.