Giovanni Spandonaro, recentemente confermato Rettore del Borgo Torretta, ha lo spirito del "guerriero". La sua grande forza d'animo gli ha consentito, soprattutto negli ultimi tempi, di
Giovanni Spandonaro, recentemente confermato Rettore del Borgo Torretta, ha lo spirito del "guerriero". La sua grande forza d'animo gli ha consentito, soprattutto negli ultimi tempi, di superare ostacoli e prove apparentemente insormontabili. In ambito paliesco, dopo un 2013 entusiasmante, ha da poco archiviato un'annata certamente non foriera di particolari soddisfazioni.
Rettore, bilancio magro quello del 2014…
«Quanto a risultati annata non brillante – esordisce Spandonaro – poco ma sicuro. Ad opacizzarlo ulteriormente ha contribuito il successo della rivale nell'ultimo Palio. Infatti, oltre alle difficoltà già notevoli nel competere in piazza con gli altri Rioni, Borghi e Comuni, alla Torretta ci troviamo a dover affrontare un ostacolo in più, essendo uno dei pochi Comitati partecipanti alla corsa a dover gestire una rivalità nella manifestazione. Ma se il risultato del Palio 2014 non è stato confortante, mi preme sottolineare la crescita manifestata nell'ultimo anno dal Comitato che presiedo, sia nei numeri che nell'entusiasmo. Eccezionale l'affluenza dei votanti in occasione delle elezioni del Rettore (sfiorata quota cento). Da sottolineare pure un incremento del 10% nel numero dei tesserati. Siamo a 160 iscritti. Un risultato straordinario, se si pensa che è stato raggiunto nell'anno in cui tutto, ma proprio tutto, ci ha girato contro. Neppure quando vincemmo arrivammo a tanto.»
Riviviamo velocemente l'andamento della terza batteria. Qualche appunto da rivolgere ad Alessio Migheli?
«Beh, probabilmente non è stato un fulmine alla caduta del canapo, ma credo che alla sua mancata qualificazione alla finale abbia contribuito in maniera notevole il comportamento tenuto in corsa da Alessandro Chiti, fantino di San Marzanotto, che anzichè tagliare dall'alto della pista verso lo steccato, come logico, ha creato una sorta di tappo verso l'alto, sbarrando la strada alla nostra accoppiata. La mia non vuole essere una lamentela, ma unicamente un'osservazione. Certe manovre e atteggiamenti rientrano in ciò che fa Palio. Inoltre il sorteggio relativo alla posizione al canapo non ci era stato amico, spedendoci molto all'esterno. Un insieme di fattori che hanno compromesso la nostra prestazione».
Riguardo al comportamento dei fantini in piazza, tema prevalente degli ultimi Consigli del Palio dedicati a sanzioni, ricorsi ai provvedimenti del Capitano e votazioni qual è la tua idea?
«La mia idea in proposito è sempre stata quella di non affidare al Capitano l'ulteriore decisione relativa ad eventuali ricorsi. Va detto però che .la creazione della cosiddetta commissione dei "saggi" si è rivelata una sorta di ibrido, un passaggio per nulla costruttivo. Se deve cambiare il giudice questo va individuato con maggior cura, sia esso un singolo o un organo specifico. Inoltre, opinione mia, alcuni Rettori non hanno voluto per un qualche motivo sconfessare l'operato del Capitano, ripristinando le sanzioni cancellate dalla relazione dei "saggi". Ribadisco di reputare eccessivo il provvedimento preso verso Chiavassa, così come ho sempre ritenuto esagerati i dieci Palii di squalifica affibbiati a Bartoletti».
Un occhio alla corsa 2015, anche se ancora piuttosto lontana nel tempo. Girano voci sulle vostre scelte riguardanti l'accoppiata… Andrete a caccia del riscatto immediato anche per cancellare il recente risultato ottenuto dalla rivale?
«La Torretta è da sempre un Borgo battagliero e sanguigno. Caratteristiche che rientrano nel proprio DNA. In piazza siamo sempre andati con un unico obiettivo: quello di primeggiare. La qualità delle accoppiate che abbiamo presentato al canapo è sempre stata di qualità elevata. E anche quando il risultato in piazza non ci ha premiati l'obiettivo preventivato era quello di ricoprire un ruolo da protagonisti. Considerato che anche nel 2015 gareggeremo per ottenere il massimo, ecco che le strade della nostra ambizione e del riscatto immediato vengono ad incontrarsi. L'obiettivo resta uno: vincere. Relativamente a fantino e cavallo non stiamo certo con le mani in mano. Stiamo valutando diverse situazioni, abbiamo sondato il terreno sia con alcuni fantini che con proprietari di purosangue. Le voci che girano lasciano molto il tempo che trovano, ma anche queste fanno Palio. Quest'anno poi, diversamente dal 2014, la situazione appare molto più bloccata in riferimento alle monte. Tante conferme finora e poche novità. Magari qualche botto arriverà più avanti».
L'ultima domanda Giovanni è relativa alle iniziative paliesche che avete in cantiere nell'anno che verrà, a breve e a lungo termine…
«Partiamo da domani, vigilia di Natale. All'uscita della Messa delle 22,30 un Babbo Natale del Comitato servirà ai presenti panettone, vin brulè e altre golosità. Il 5 gennaio avrà luogo la Tombola della Befana, con ricavato destinato alla parrocchia. Quest'ultima ospiterà l'evento nel salone del teatro. Già a metà febbraio avremo il tradizionale "polentone" torrettese, mentre nel corso dell'anno, in una data ancora da fissare, festeggeremo i 45 anni di vita del nostro Comitato, nato per la precisione il 19 febbraio 1970. Per i sostenitori biancorossoblu si preannuncia quindi un 2015 ricco di eventi di spicco. In preparazione dell'auspicato botto settembrino! Colgo l'occasione per rivolgere i migliori auguri di buone feste ai componenti del mio Comitato e a tutto il mondo del Palio.»
Massimo Elia