La loro protesta e le loro rivendicazioni sono arrivate sul tavolo del Prefetto, per mano del vicario Roberta Di Silvestro e del capo di gabinetto Giuseppe Recupero che ieri hanno ricevuto la delegazione di lavoratori precari dei tribunali di Asti e Alessandria guidata dalla rappresentante Elena Beltramo.
Hanno portato tutta la sofferenza di una incertezza lavorativa che sta provocando danni molto gravi anche all’intero sistema giustizia che rischia, nel giro di pochi mesi, di entrare in stallo e vedere presidenti dei tribunali sospendere o diradare le udienze in aula.
I precari della giustizia, in Italia sono 12 mila (23 al tribunale di Asti) e sono i vincitori dei concorsi per assunzioni a tempo determinato legate a fondi Pnrr per il miglioramento dell’efficienza nella giustizia. Ma, arrivati in un periodo di già forte carenza di organici in tutti i palazzi di giustizia d’Italia, sono entrati subito nei ranghi ordinari degli uffici giudiziari, andando a sopperire alle uscite dovute a pensionamenti e mobilità interna. Dunque, diventando fondamentali per l’organizzazione e lo svolgimento delle attività ordinarie degli uffici oltre a quelle legate al progetto Pnrr.
In molti tribunali, come anche in quello di Asti, ad esempio, questi lavoratori svolgono funzioni di cancelliere d’udienza, presenza obbligatoria per poter tenere i processi.
Ma questo equilibrio molto precario che oggi rappresenta una boccata di ossigeno ad uffici giudiziari sempre più deserti, rischia fortemente di saltare.
«Il nostro contratto scade a giugno del 2026 ma dal Governo non arrivano indicazioni precise ed univoche su cosa si intenda fare di noi – spiega l’avvocato Beltramo – In questi giorni si discute la legge di bilancio e questa è l’ultima chiamata per inserire la nostra stabilizzazione. Per ora sono stati stanziati fondi per l’assunzione definitiva di 3 mila dei 12 mila “precari del Pnrr”. Qualcuno nei giorni scorsi ha parlato di un raddoppio, ma di scritto non è arrivato nulla e anche se fosse rispettata questa promessa, restano ancora precari 6 mila colleghi. Che significa 6 mila posti scoperti».
E non a partire dal primo luglio 2026, ma da subito. «Mettetevi nei nostri panni – incalza Emanuele Aragona, Rsu per il tribunale di Asti – Non sappiamo quanti di noi saranno stabilizzati a giugno 2026 e non sappiamo con quali criteri. Sono usciti molti altri concorsi nella pubblica amministrazione e li abbiamo fatti, vincendone. Di fronte all’incerto, sicuramente scegliamo contratti di assunzione a tempo indeterminato, lasciando quello in tribunale. Con sofferenza, per quello che mi riguarda, perché da ex avvocato è una sede che mi piace tantissimo ma non si può rimanere “appesi” a decisioni che non arrivano mai».
Ai rappresentanti sindacali, i vertici della Prefettura hanno confermato di essere stati più volte interpellati dalla presidente del tribunale di Asti, Ombretta Salvetti, che ha ribadito la necessità della stabilizzazione di questi lavoratori precari per il funzionamento degli uffici giudiziari.