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Come Asti visse il ritorno alla vita quotidiana dopo la fine della guerra nel 1945 [photogallery]

Inaugurata all’Archivio di Stato la mostra documentaria realizzata in collaborazione con l’Israt, visitabile fino al 12 dicembre

“Vivere dopo la guerra. La difficile ricostruzione del territorio astigiano tra l’aprile e il dicembre 1945”. E’ il titolo della mostra documentaria inaugurata ieri (venerdì) all’Archivio di Stato di Asti, realizzata in collaborazione con l’Israt. L’esposizione si inserisce nelle celebrazioni per l’80esimo anniversario della Liberazione e propone un punto di vista originale: non tanto la lotta partigiana, ma il ritorno alla vita quotidiana dopo la fine della guerra.
Come ha spiegato Laura Dellapiana (Archivio di Stato) «le fotografie e i documenti esposti raccontano ciò che è accaduto dopo il 25 aprile: la liberazione non è un punto d’arrivo, ma di partenza. Abbiamo voluto mostrare come, in città e in provincia, le persone abbiano dovuto affrontare le enormi difficoltà della ricostruzione, tra mancanza di generi alimentari, combustibili e trasporti».
La mostra nasce, ha aggiunto Dellapiana, «dall’idea di approfondire un periodo spesso trascurato: quello immediatamente successivo alla guerra. Chi la visiterà si renderà conto che, pur nella fatica e nelle macerie materiali e morali, si intravedono anche i primi segni di rinascita e di democrazia».

Le parole di Nicoletta Fasano

Durante l’inaugurazione, la direttrice scientifica dell’Israt Nicoletta Fasano ha ricordato l’importante collaborazione tra le due istituzioni, che proseguirà nei prossimi anni fino all’80esimo anniversario della Costituzione. «Dietro questo allestimento – ha sottolineato – c’è un grande lavoro di ricerca e selezione: molti documenti non erano mai stati esposti prima. Tra le novità, anche alcune fotografie inedite provenienti dall’Archivio Gramsci di Roma e lettere anonime che testimoniano la durezza della vita quotidiana nei mesi della ricostruzione».
Il percorso espositivo raccoglie materiali provenienti non solo dall’Archivio di Stato e dall’Israt, ma anche da archivi comunali e collezioni private. Particolare rilievo assume la relazione del sindaco Felice Platone del 1945, digitalizzata e consultabile integralmente all’interno della mostra.
L’obiettivo, ha concluso Dellapiana, «è coinvolgere non solo studiosi e appassionati di storia, ma anche le scuole e i cittadini: chi ha vissuto quegli anni potrà ritrovare un frammento della propria memoria, e chi non li conosce potrà scoprire un pezzo fondamentale della nostra identità collettiva».

Orari

La mostra è visitabile fino al 12 dicembre all’Archivio di Stato di Asti (via Govone 9), solo su prenotazione, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 15.30. Per informazioni e prenotazioni: as-at@cultura.gov.it, 0141/531229.

Photogallery a cura di Agostino Santangelo

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