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Cronaca
La segnalazione

Buttigliera d’Asti e quel venditore porta a porta “sospetto” che voleva Rolex e maglietta di Ronaldo

Si è fatto aprire presentandosi come rappresentante della Folletto

Una visita che ha molto scosso un commerciante in pensione che vive a Buttigliera e che, nonostante la piena lucidità, ancora oggi non ha compreso bene cosa volesse da lui un rappresentante porta a porta. O meglio, è convinto che se non fosse intervenuta la telefonata provvidenziale del figlio, probabilmente oggi si ritroverebbe senza Rolex e senza maglietta autografata del calciatore Ronaldo.

Tutto è iniziato una mattina quando alla porta di casa ha bussato un ragazzo. L’uomo ha chiesto cosa volesse e il ragazzo ha detto di essere un rappresentante della Folletto. Con fare gentile, il commerciante ha detto di non essere per nulla interessato all’acquisto, ma l’altro lo ha supplicato di consentirgli almeno la dimostrazione perché così, anche senza acquisto, lui avrebbe ricevuto comunque un compenso.

Ci è voluto un po’ per convincere il padrone di casa a farlo entrare, ma alla fine, mosso dalla comprensione per un giovane che voleva solo guadagnare qualcosa, ha accettato, ribadendo continuamente che gli andava bene che lui “registrasse” la dimostrazione ma che poteva pure evitarsela visto che tanto non avrebbe acquistato nulla.

«Una volta entrato in casa, il tono è subito cambiato – ha raccontato il commerciante – Intanto perchè sul tavolo ha tirato fuori altri prodotti in vendita, dei profumi, che nulla c’entravano con il Folletto. Poi, visto che continuavo a dirgli che non volevo comprare nulla, ha cominciato a puntare l’orologio Rolex che avevo al polso dicendomi che uno che poteva permettersi un orologio così poteva anche acquistargli qualcosa».

O meglio, che avrebbe potuto venderlo e dare i soldi a lui che ne aveva bisogno. Allo sbigottimento dell’anziano, è passato ad un altro “bene” che aveva attirato la sua attenzione, una maglietta di Ronaldo autografata dal calciatore. «Anche quella vale molto, puoi venderla e regalarmi i soldi che prendi».

Fortemente indispettito e preoccupato, il commerciante gli ha risposto di uscire da casa sua, aggiungendo che il figlio lavorava nel settore della sicurezza e che quindi gli conveniva andarsene subito. Ma il giovane ha risposto di non avere alcuna paura del figlio, anche se fosse stato grande e grosso.

E’ stata proprio la telefonata del figlio del commerciante, casuale, ad interrompere questo incontro quanto meno sospetto; il padrone di casa gli ha spiegato cosa stava succedendo e lui ha annunciato che sarebbe stato lì nel giro di pochi minuti. A quel punto il rappresentante, o sedicente tale, se ne è andato in fretta e furia.

Il commerciante e il figlio hanno inviato una richiesta formale alla Folletto per sapere se si trattava veramente di uno dei loro venditori o di qualcuno che aveva usato il loro noto nome per farsi aprire le porte di casa con intenzioni meno nobili della vendita a domicilio.

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