I giovani soprattutto, senza dimenticare le linee di intervento «storiche», dai Beni culturali alla formazione e lo sviluppo locale, con una novità: aggiungere progetti propri. La Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, attraverso il Consiglio di amministrazione e quello di Indirizzo, ha varato il Piano Programmatico Pluriennale 2026/2028 e definito i Bandi per il 2026, per alcuni dei quali, altra novità, è stata prevista una doppia scadenza. Per il 2026 la Fondazione mette a disposizione oltre 3,7 milioni (cifra in crescita: erano 2,7 nel 2024 e 3,1 quest’anno) frutto sostanzialmente dei dividendi della partecipazione in Banca di Asti, «sempre troppo pochi per poter soddisfare le molteplici esigenze del territorio».
Le scelte
«Il principale obiettivo nel triennio ‘26-‘28 – spiega il presidente della Fondazione Livio Negro – è contribuire allo sviluppo socio-economico del territorio anche attraverso una particolare attenzione al miglioramento della qualità della vita dei cittadini rafforzando la coesione sociale e favorendo la competitività, attuando e sostenendo progetti rivolti ai giovani e alle persone in condizioni di particolare disagio».
Per definire le linee dei bandi, la Fondazione ha scelto i settori di intervento: «Sono stati individuati tre settori rilevanti che sono Arte, attività e beni culturali; Educazione, istruzione e formazione; Sviluppo locale – spiega Negro – Tra i settori ammessi scelti sono stati poi definiti altri campi di intervento: Salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa; Assistenza agli anziani; Volontariato, filantropia e beneficenza e abbiamo ripreso, dopo alcuni anni, lo Sport». E’ stato poi deciso di avviare alcune progettualità proprie «che ci permettono di focalizzarsi su obbiettivi specifici». Complessivamente oltre 3,1 milioni finanzieranno i bandi dei tre settori «rilevanti», 530 mila quelli dei settori «ammessi scelti» e 86 mila i progetti realizzati in collaborazione con l’Acri.
Le novità
«Ai giovani dedicheremo più attenzione perché sono un investimento nel presente e per il futuro di questo territorio» chiosa il presidente Negro. Come? «Saranno strategici gli interventi mirati alla formazione, educazione ed istruzione, anche con il sostegno delle attività degli istituti scolastici della provincia e del Polo Universitario Astiss. Solo così potranno essere formate risorse in possesso di competenze professionali coerenti coi fabbisogni e le caratteristiche del tessuto economico locale. Puntiamo poi al contrasto del disagio sociale e della povertà educativa minorile con interventi di promozione del welfare di comunità».
Tra i progetti più significativi uno messo in campo direttamente dalla Fondazione: «Al fianco del talento» sostiene giovani neodiplomati meritevoli in situazione di disagio socio economico accompagnati nel loro percorso universitario da un tutor e potendo usufruire di una borsa di studio fino a 8 mila euro all’anno per studente. In via di definizione anche un intervento specifico rivolto agli anziani. Restano confermati gli interventi a favore delle strumentali: Polo universitario Astiss (1,2 milioni) e Asti Musei (450 mila euro). A questo si affianca il progetto «Germogli di futuro» finalizzato a realizzare un potenziamento educativo per contrastare la dispersione scolastica, rivolto ai ragazzi dagli 11 ai 14 anni delle scuole secondarie di primo grado.
La strategia
Un Piano che risponde alla nuova strategia della Fondazione: «L’Ente opera non solo come “erogatore di contributi”, – spiega Negro – ma anche, e soprattutto, sviluppando un ruolo attivo nella società astigiana, stimolando le realtà locali a “fare sistema”, attraverso programmi che rispondano alle esigenze manifestate dal territorio. Inoltre attiviamo progetti propri per sperimentare politiche innovative o per raggiungere un obiettivo strategico, non sufficientemente presente nelle richieste di terzi».
Nuovo logo
Da questa settimana cambia il sito e il logo della Fondazione CrAsti: «Il nuovo logo, una spirale aperta, rappresenta un’apertura verso il territorio, un segnale di rinnovamento. Questo il messaggio che il Presidente e gli Organi della Fondazione vogliono far giungere alla loro Comunità».