Cerca
Chiudi questo box di ricerca.
Briccarello vs Coppo
Attualità
Lo scontro politico

Rotonda di corso Savona, Uniti si può accusa l’ex assessore Coppo di aver creato il problema. Lui replica: «Scorretto attribuirmi la paternità del progetto»

L’attuale deputato di Fratelli d’Italia era assessore all’Urbanistica quando fu proposto e votato il progetto di insediamento del nuovo supermercato con la viabilità che oggi viene contestata dagli astigiani

Mentre le critiche degli astigiani contro la nuova rotonda di corso Savona, davanti all’insediamento commerciale Lidl, non si placano e ogni giorno gli automobilisti denunciano lunghe code e traffico in tilt all’altezza della rotatoria, la querelle politica si alimenta con nuove accuse incrociate. Il gruppo Uniti si può, rappresentato in Consiglio comunale da Vittoria Briccarello e Mauro Bosia, chiama in causa l’ex assessore all’Urbanistica (oggi deputato di Fratelli d’Italia) Marcello Coppo accusandolo di essere il vero responsabile di quanto sta avvenendo. Ma il diretto interessato non ci sta e replica al gruppo consiliare rimandando al mittente ogni accusa sulla “paternità” del progetto.

Uniti si può: «La scelta di Coppo ha conseguenze su tutti noi»

Lidl, rotonde, traffico e platani: l’algoritmo per cui Marcello Coppo è a Roma e noi bloccati nel traffico, anche se abbiamo votato No fin dal principio. È il 1° gennaio 2020 quando Marcello Coppo, allora vicesindaco e assessore al Commercio e all’Urbanistica e oggi parlamentare in quota Fratelli d’Italia, rilascia un’intervista promuovendo l’arrivo di una maxi area commerciale in corso Savona (già si vociferava della Lidl) e i relativi interventi legati alla modifica della viabilità dell’area.
Da allora ne è passata di acqua sotto il ponte — quello sul Tanaro, s’intende — tanta che Coppo non è più vicesindaco di una città di provincia, ma parlamentare a Roma. Si occupa di bitcoin, ha imparato a farsi video sui social provando a seguire le tendenze del momento e pare aver perso quasi del tutto il rapporto con Asti. In sintesi, Coppo ha collocato tra sé e la nuovissima rotonda di corso Savona una distanza di circa 700 km, ma — come la farfalla che batte le ali a Pechino (che coincidenza) — la sua scelta di ormai cinque anni fa ha ancora conseguenze su tutti noi. L’idea dell’assessore, che si fa mediatore tra privati, diventa concreta, si trasforma in materiale di dibattito, viene affrontata in Commissione urbanistica — all’epoca presieduta da Federico Garrone, attuale presidente del Consiglio comunale — e nel 2021 la Giunta approva la pratica urbanistica dal “Rasero Uno”. Rendiamo merito ad alcuni nomi che si opposero: Mauro Bosia e Michele Anselmo (Uniti Si Può), Mario Malandrone (Ambiente Asti), ma anche consiglieri di maggioranza facenti parte della Commissione Commercio, che riconobbero come l’ennesimo maxi concorrente non avrebbe giovato ai commercianti locali. In commissione si era parlato proprio della rotonda accessoria, pensata per agevolare l’arrivo del nuovo supermercato.

Coppo ovviamente promosse il tutto facendone una questione di Commissione Urbanistica, senza dare troppa corda alle voci dei commercianti preoccupati e della commissione Commercio stessa, fino ad arrivare al voto unanime del sindaco, del promotore Coppo e di tutti gli assessori. Nel frattempo passano i mesi, passa la pandemia, passano i lockdown e arrivano le elezioni comunali, che vedono ricandidarsi Rasero, Coppo (i santini a forma di tegola non li abbiamo ancora dimenticati) e un rimescolamento di assessori, presidenti di commissione, consiglieri e volti noti. Le elezioni vengono vinte anche grazie a un programma elettorale di cui non rendiamo conto in questo comunicato, ma di cui richiamiamo un punto chiave: “Territorio, rendere più accoglienti gli ingressi cittadini per offrire l’occasione a chi arriva da fuori di innamorarsi a prima vista di questa città”.

Ma a che punto era l’ingresso di corso Savona? Tutto fermo: c’era solo la delibera, che prevedeva l’abbattimento del mulino, la costruzione dell’area commerciale (il cui acquirente era pronto ai blocchi di partenza dal 2020) e la relativa modifica della viabilità. Nel frattempo Coppo saltella: non è più vicesindaco al Commercio (lo spostamento del mercato in piazza del Palio sarebbe stato impopolare dovendosi candidare per Roma), ma assessore alla Sicurezza, Polizia municipale, Protezione civile, Controllo del vicinato e periferie, Ambiente. Poi si dimette tre mesi dopo e si proietta su Roma. Coppo va a Roma ed ecco la delibera planare sul groppone della nuova vicesindaca, Stefania Morra, con delega ai Lavori pubblici, e della nuova assessora all’Urbanistica, Monica Amasio. In sintesi: elezioni vinte, la pratica può ora andare avanti. Coppo, nel frattempo, affina la tecnica dei video: scoppia palloncini davanti alla telecamera, diventa cronista di cartoni per bambini, fa spot commerciali alla Tesla… insomma, si districa nel delicato compito del parlamentare.

Per la giunta, però, iniziano i guai: Amasio si trova vincolata a dover abbattere i platani secolari, simbolo dell’ingresso cittadino e polmoni verdi della città. Nel farlo, si ritrova sola. La Lidl pare totalmente disinteressata ad aiutare l’assessora: d’altronde l’accordo risale ad anni prima e prevedeva evidentemente l’abbattimento degli alberi. Inoltre, ha altro a cui pensare, ovvero ai maxi scioperi dei dipendenti dei supermercati che in tutta Italia protestano per stipendi bassi e turni estenuanti. Un vero disastro. Ma Coppo non torna in supporto dell’assessora all’Urbanistica, non fa comunicati in cui rivendica l’operazione, non fa video, non fa selfie. Niente. Silenzio assordante. Nel frattempo aumentano i comunicati contrari, le interpellanze, i comitati ambientalisti, le proteste, perfino gli scioperi della fame. Niente: il silenzio del promotore dell’iniziativa continua, al punto che l’assessora all’Urbanistica tenta il tutto per tutto e propone di spostare i platani. La situazione pare ormai sfuggita di mano. Interviene la vicesindaca: è comunicativa, quasi coinvolgente — e infatti ci coinvolge. Vediamo il progetto, chiediamo delle opere di compensazione; il danno ormai è fatto, non ci resta che sperare in qualche albero piantato, che la grande rotonda di raccordo sia fluida e che la pista ciclabile completi il collegamento lungo il Tanaro, assicurando una ciclovia verso il centro città. Continuiamo a dichiararci contrari, interpelliamo, comunichiamo, protestiamo.

Ci sembra che il carattere “corso Savona-centrico” del sindaco sia ormai diventato una minaccia più che una dichiarazione d’affetto per la zona del suo borgo. E poi accade il misfatto. Tagliano gli alberi, tirano su il fabbricato e costruiscono la rotonda — anzi, la rotondina. La ciclabile diventa una ciclopedonale, l’area verde pare finire in ultimo piano, la viabilità è un disastro. Nemmeno chi dovrebbe rassicurarci ci rassicura: il progettista ammette che il supermercato porterà traffico. Peccato che il traffico ci sia già, e il supermercato non abbia ancora aperto. E mentre i tir si bloccano, l’inquinamento aumenta, il verde si riduce e la qualità della vita crolla, Coppo torna ad Asti. Chiederà scusa? Si assumerà la responsabilità? Difenderà Morra e Amasio, rivendicando l’idea “geniale” avuta nel lontano 2020 e trasmutata in realtà? No. Anzi, fa un colpo da vero maestro: va al campo rom e si fa un video in cui schiaccia un interruttore, intestandosi il “superamento” del campo. Un’azione in cui davvero non c’entra un fico secco, essendo figlia della delibera del 3 febbraio 2024 n. 71. A quella data Coppo era a Roma già da due anni, e infatti il suo nome nella delibera non compare.

Con questo breve excursus, lungi da noi giustificare l’azione dell’attuale giunta, dell’assessore ai Lavori pubblici (con delega alla viabilità), dell’assessore all’Urbanistica o del Sindaco, siamo profondamente convinti che tutto poteva essere fatto meglio: che la ciclabile dovesse essere ciclabile, che i platani andassero salvaguardati e che i supermercati in città ci escano ormai dalle orecchie. Ma è corretto dare a Cesare quel che è di Cesare, a Coppo quel che è di Coppo, e ai cittadini astigiani un po’ di delucidazioni su ciò che avviene nelle stanze dei bottoni. E l’opposizione che ha fatto? Si è opposta, ha proposto alternative, ha votato No e ha richiamato la stessa Lidl al buon senso. Ma l’opposizione è minoranza e, se si contano poi i voti, ubi maior.

Uniti Si Può

 

La replica di Marcello Coppo: «È scorretto attribuirmi la paternità del progetto»

Le accuse di “silenzio” da parte mia sulla vicenda dei platani sono semplicemente infondate. Ho pubblicato sui miei canali social un video dedicato proprio a quel tema, segnalando lo scontro ambientalista “alberi contro pista ciclabile” e ricordando che, come previsto dalle normative, sono stati piantati nuovi alberi in compensazione. Le mie posizioni sono pubbliche, coerenti e facilmente verificabili. Inoltre ritengo che chi ha portato avanti la pratica l’abbia fatto con cognizione di causa, saprà gestire il tutto e ha tutta la mia solidarietà. Allego il link, stupito che con tutti i dossieraggi che fanno, gli sia sfuggito.

È poi scorretto attribuirmi la paternità del progetto. L’intervento nasce da un’iniziativa privata del proprietario dell’area, nel pieno rispetto della legge regionale sul commercio, approvata proprio quando la Regione era governata dalla sinistra. Si trattava dunque di un progetto conforme alla normativa e non opponibile: l’amministrazione comunale non poteva bloccarlo, ma solo gestirlo nel modo più ordinato e trasparente possibile.

Il progetto viario è stato redatto da uno studio tecnico di alto profilo ed esperienza riconosciuta nel settore, che ha seguito gli standard urbanistici e di sicurezza richiesti. Se nel tempo emergono criticità non preventivabili, è sempre possibile intervenire con ulteriori migliorie, come avviene per ogni infrastruttura pubblica. Ma è innegabile che, a colpo d’occhio, oggi l’ingresso cittadino si presenta più curato, ordinato e decoroso di prima.

Quanto alle critiche sul campo nomadi, non mi sono mai intestato alcun risultato solo personale. Ho voluto segnalare che se si è iniziato l’iter per la chiusura, quello sì, è molto legato alla mia azione. Quando ho parlato di promessa ho quindi usato il singolare, mentre il plurale l’ho usato per tutto il resto del video, compreso quando ho parlato della realizzazione, che è frutto dell’intero lavoro del centrodestra astigiano, compresi ovviamente l’assessore ai servizi sociali Eleonora Zollo e l’assessore alla sicurezza Luigi Giacomini, entrambi di Fratelli d’Italia. La prossima volta, se serve, farò anche i disegnini, così si capisce meglio.

Il mio rapporto con Asti non si è mai interrotto: continuo a seguire con attenzione ogni dossier che riguarda la città, anche da Roma. Preferisco i fatti alle polemiche. Mentre altri cercano visibilità, io continuo a lavorare — con serietà e coerenza — e di sicuro non sono scappato ma, avendo battuto la sinistra che è scappata da tanto tempo dai veri bisogni della gente, sono stato eletto dagli astigiani e quindi onoro il mandato ricevuto.

On. Marcello Coppo

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scopri inoltre: