La RSU Arpa Piemonte contesta il piano di ristrutturazione dei laboratori e proclama lo stato di agitazione. Il progetto, annunciato già nel mese di ottobre, prevede la riorganizzazione dei
La RSU Arpa Piemonte contesta il piano di ristrutturazione dei laboratori e proclama lo stato di agitazione. Il progetto, annunciato già nel mese di ottobre, prevede la riorganizzazione dei laboratori piemontesi dellEnte con la chiusura di alcuni di essi e laccentramento delle attività al fine di creare economie di scala e generare tagli alla spesa, in linea con quanto richiesto dalla Regione. Il tutto, hanno più volte assicurato i vertici dalla sede astigiana, senza intaccare i servizi che lAgenzia svolge sul territorio e che, nel dipartimento di Asti, si traducono nella verifica dello stato di conservazione delle coperture contenenti amianto, nel monitoraggio dei campi elettromagnetici, dellinquinamento acustico, della qualità dellaria, nel controllo delle acque, nel supporto tecnico a Comuni, Provincia, ASL e Regione per lindividuazione di siti contaminati.
«Il piano proposto dal direttore generale denuncia la RSU Arpa Piemonte manca di una concreta valutazione dei costi di ristrutturazione, a fronte di una sovrastima del potenziale risparmio, avrà profonde ricadute sul personale interessato, renderà meno efficiente la rete dei laboratori con limitazione delle attività di monitoraggio e controllo dellAmbiente e di supporto alla sanità regionale. Un piano, fino al mese scorso, destinato a entrare a pieno regime in un arco temporale di tre anni e ora prosegue il comunicato della RSU passato alla sua attuazione in una versione accelerata, con lavallo di un Comitato regionale di Indirizzo, che non perde occasione di ipotizzare ulteriori scenari di un laboratorio unico su scala regionale e la chiusura di sedi con particolare riferimento per quelle presenti nei capoluoghi di provincia».
La RSU ribadisce che Arpa Piemonte non può subire ulteriori ridimensionamenti, se non a scapito delle attività dellEnte e attende il tavolo di confronto promesso dalla Regione, per discutere il disegno di legge, avanzato dal vicepresidente Aldo Reschigna, che prevede una riorganizzazione delle sedi Arpa non più su base provinciale bensì su un numero massimo di quattro articolazioni territoriali. Tavolo al quale la RSU siederà a condizione di una sospensione del processo di riorganizzazione dei laboratori. «Le sedi territoriali hanno costi irrisori, sono determinanti per il controllo del territorio e la loro riorganizzazione ha una spesa. Meglio sarebbe ridurre i costi organizzativi», sostiene Roberto Riggio della RSU Arpa Piemonte.
m.b.