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Il Magmax porta all’Asti Film Festival storie di lavoro, memoria e resistenza

Il 28 novembre in Sala Pastrone una giornata di proiezioni e tavole rotonde dedicate al mondo minerario, tra emigrazione italiana e protagonismo femminile

In occasione dell’Asti Film Festival, venerdì 28 novembre, si accendono i riflettori su un tema tanto duro quanto necessario: la vita nelle miniere, tra sacrifici, migrazioni, ingiustizie e resilienza. Il Magmax – Museo Astense di Mineralogia, insieme al Circolo Vertigo, dedica l’intera giornata a una rassegna dal titolo emblematico: “Carbone, petrolio, diamante: vite bruciate”. Un appuntamento ormai consolidato, inserito nel programma del festival e articolato tra proiezioni, dibattiti e approfondimenti. Il programma completo qui.

La sede sarà la Sala Pastrone, con ingresso libero, per una giornata che come da tradizione si dividerà tra la sessione mattutina dedicata alle scuole e quella pomeridiana aperta a tutto il pubblico. Le proiezioni faranno da preludio a due tavole rotonde guidate dal giornalista Beppe Rovera, per indagare le condizioni dei minatori italiani nel Novecento e il ruolo delle donne in un settore che ha a lungo ignorato la loro presenza.

La mattina: “Mineurs” e la storia dell’emigrazione italiana nelle miniere del Belgio

Si parte alle 8.45 con la proiezione in prima nazionale della versione restaurata (2025) di Mineurs (2007). Il film di Fulvio Wetzl – che sarà presente in sala insieme all’attrice Valeria Vaiano – racconta la storia di due ragazzi lucani nel 1961, catapultati in Belgio tra i tunnel e le polveri delle miniere. Una storia di emigrazione e integrazione complessa, che gioca sul doppio significato del titolo: in francese mineurs significa “minori”, ma anche “minatori”.

Il dibattito seguirà subito dopo la proiezione, con interventi di Wetzl e Vaiano, del docente universitario Emanuele Costa(Università di Torino) e di Massimo Umberto Tomalino, chimico e ideatore del Magmax. Un confronto che offrirà agli studenti una lettura storica, sociale e scientifica del lavoro minerario.

Il pomeriggio: “Donne di miniera” e il riconoscimento di un coraggio dimenticato

Alle 15.00 spazio al docu-film Donne di miniera (2023), in concorso al festival: un’opera che porta alla luce le vicende, spesso taciute, delle lavoratrici del Sulcis. Attraverso testimonianze dirette e materiali d’archivio, il film restituisce voce e dignità alle donne che hanno contribuito, silenziosamente, all’economia mineraria sarda, sfidando diffidenze e discriminazioni.

A seguire, dalle 16.00, la tavola rotonda dedicata al tema portante della giornata: “Carbone, petrolio, diamante: vite bruciate”, con un focus sull’estrazione delle risorse e le sue implicazioni geopolitiche. Interverranno il regista Roberto Carta, Wetzl, Valeria Vaiano, Emanuele Costa, Tomalino e il direttore del festival Riccardo Costa. Anche i registi e gli attori ospiti del festival parteciperanno per la prima volta ai lavori, arricchendo lo scambio con prospettive provenienti dal cinema contemporaneo.

Come tradizione, il Magmax consegnerà agli ospiti la locandina artistica di Mathew Guiotto, pittore astigiano. L’organizzazione dell’“Evento fuori dalla torre” è curata da Tomalino insieme a Francesca Busa, vicepresidente dell’Associazione Magmax.

Il festival continua: cortometraggi e ospiti

La giornata Magmax farà da preludio a un pomeriggio ancora ricco di appuntamenti. Alle 17.00 sarà proiettato il cortometraggio Apnea di Fabio Patrassi. Alle 17.30 è previsto l’incontro con Michela Andreozzi, attrice e regista, che presenterà il suo film Unicorni, in programma subito dopo.

Una giornata intensa, che intreccia cinema, memoria e divulgazione scientifica, trasformando la Sala Pastrone in un luogo di confronto e consapevolezza. Un’occasione per riportare al centro del dibattito le storie di chi, nelle miniere, ha lasciato fatica, autonomia e spesso la vita.



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