Un’indagine viaggiata sul doppio binario di armi e droga quella che ha concluso, a tempo di record, la Squadra Mobile della Questura di Asti, diretta da Marco Barbaro .
Tutto è partito da quella sparatoria avvenuta intorno alle 20 a luglio, in pieno quartiere Praia dove un’auto parcheggiata in strada è stata crivellata di colpi di revolver. Sopra non c’era nessuno in quel momento, ma è sembrato subito un chiaro avvertimento al proprietario della vettura.
Il brutto gesto di intimidazione è stato fatto in un luogo dove non c’erano telecamere di sorveglianza e nessun testimone si è fatto avanti per offrire qualche spunto investigativo; nonostante questo i poliziotti, mettendo insieme le informazioni sul quartiere in loro possesso e le immagini delle telecamere prossime al luogo della sparatoria, hanno ristretto il cerchio intorno ad una rosa di possibili responsabili.
Sotto il coordinamento del sostituto procuratore aggiunto Deodato, hanno chiesto ed ottenuto una serie di perquisizioni che hanno restituito persino più di quanto immaginato.
Quasi un centinaio di poliziotti sono stati impiegati, fra quelli astigiani e quelli chiesti di rinfozio alle Questure di Torino, Alessandria, Cuneo e Vercelli oltre alle unità cinofile di Torino, Milano, Malpensa e Genova. Sono arrivati anche colleghi delle Scientifiche di altre Questure con attrezzature che hanno consentito di frugare in ogni angolo delle cantine e dei garage individuati per le perquisizioni oltre che nei tombini, già utilizzati per nascondere armi e droga.
ll bilancio è stato oltre le aspettative: in un appartamento dove è stata una partita di cocaina, è stata trovata anche una stanza chiusa con una grossa catena. Fatto saltare il lucchetto, gli investigatori hanno rinvenuto un arsenale e un angolo della droga.
«Nello specifico – hanno rivelato dalla Questura – sono stati sequestrati 350 grammi di cocaina ma anche e soprattutto tre fucili provento di furto dei quali uno a pompa, una doppietta e un’altra cui sono state mozzate le canne oltre ad una pistola semiautomatica con il caricatore inserito, un revolver con tamburo carico e un secondo caricatore insieme a 300 colpi».
Da quel momento, l’indagine iniziale che era focalizzata sulla ricerca di armi per arrivare ad individuare chi aveva sparato all’auto parcheggiata, si è sdoppiata con lo spaccio di droga.
Questo secondo filone ha portato a rinvenire altri 6 etti di hashish nel corso di altre perquisizioni dove è stata trovata anche una bombola di protossido di azoto, meglio conosciuto come il “gas esilarante”. Un tempo utilizzato esclusivamente per gonfiare i palloncini o, nelle goliardate, per trasformare la propria voce in falsetto acuto, ora viene utilizzata dai giovani per acuire gli effetti dell’assunzione di alcol e stupefacenti.
Due uomini, Giovanni Mazza e Lorenzo Giovane, sono stati arrestati in flagranza di detenzione illegale delle armi, tutte rubate e una ragazza D. C. (già scarcerata) per la detenzione di droga. Si aggiungono 11 denunciati (tutti ragazzi appena più che 18enne) accusati di essere piccoli spacciatori davanti ai locali cittadini più frequentati dai coetanei e che avevano come base i Giardini Alganon di corso Alfieri.