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Asti, ritirata l’ordinanza sui piccioni, esultano gli animalisti ma la Provincia li gela: «Presto una nuova delibera»

Pochi giorni prima della discussione del secondo ricorso al Tar ma il consigliere delegato Migliasso spiega che si sta già lavorando ad un nuovo piano di contenimento

Colpo di scena nella “battaglia sui piccioni” che va avanti da questa estate, da quando la Provincia di Asti ha approvato un piano di contenimento che prevede, fra le altre cose, l’abbattimento degli animali nelle aree agricole su richiesta delle aziende che abbiano documentato danni. E con le gabbie di catture nelle zone urbane.

Un’ordinanza che si è combattuta anche a suon di ricorsi al Tar.

Una prima risposta è arrivata qualche settimana fa con l’accoglimento della sospensiva richiesta dall’associazione Earth. Altro ricorso era stato presentato da un gruppo di associazioni astigiane (Sequs, Lida, Pro Natura Alssandria, Cuneo Veg, Leal, Gruppo Piccioni Paralimpici, Gruppo Svuota Canili) che doveva essere discusso nella giornata di ieri. Ma non si è arrivati al pronunciamento perché la Provincia ha ritirato in via cautelativa la delibera, determinando di fatto l’iter innanzi al Tar. Piano annullato, dunque, con grande soddisfazione delle associazioni.

«Tale ritiro conferma la fondatezza delle osservazioni sollevate dalle associazioni ambinetaliste e animaliste che da settimane chiedevano una revisione del provvedimento alla luce della normativa vigente, del parere contrario di Ispra e dell’assenza di un censimento aggiornato della popolazione aviaria sul territorio astigiano. Alla luce di quanto accaduto – aggiungono – riteniamo necessario che la Provincia avvii una riflessione seria sulla gestione del procedimento e sulle responsabilità politiche connesse. Chiediamo agli amministratori competenti di fornire pubblicamente chiarimenti sulla vicenda e di assumersi le responsabilità conseguenti al fine di garantire trasparenza nei confronti dei cittadini».

Le ragioni del ritiro sono specificate nella delibera di ritiro Abbidell’ordinanza e si fondano sul principio di “autotutela”, alla luce del parere negativo dell’Ispra al piano presentato. Parere, tuttavia, non vincolante che però ha spinto la Provincia a non rischiare un contenzioso su questo punto.

Ma il consigliere delegato Davide Migliasso è stato chiaro nel ribadire che l’emergenza di sovraffollamento di piccioni esiste e che la Provincia intende affrontarlo, aggiungendo di non condividere la posizione di ambientalisti e associazioni che non tengono conto delle conseguenze negative elencate in più occasioni e che hanno portato all’approvazione, all’unanimità in consiglio provinciale, del piano ritirato.

«Stiamo lavorando per modificare il piano originario con alcune integrazioni e variazioni da sottoporre il prima possibile del consiglio provinciale. E’ nostra intenzione andare avanti e dotarci al più presto del nuovo piano di contenimento piccioni».

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