Weekend insolito sotto la volta della ex chiesa di San Michele, da dodici anni sede del Diavolo Rosso. Insolita l'assenza di musica dal vivo, fermata da due multe comminate per lo sforamento dei
Weekend insolito sotto la volta della ex chiesa di San Michele, da dodici anni sede del Diavolo Rosso. Insolita l'assenza di musica dal vivo, fermata da due multe comminate per lo sforamento dei limiti acustici. Ma insolita è stata anche la riunione che si è tenuta nella tarda serata di venerdì, quando il sindaco Fabrizio Brignolo e il consigliere Enrico Panirossi hanno incontrato una quarantina di ragazzi. Questi ultimi hanno espresso al primo cittadino la preoccupazione per le sorti di quello che è considerato non solo un locale, ma anche un centro pulsante di cultura e un luogo di aggregazione. «Dobbiamo trovare la sintesi tra il rispetto delle regole di decoro ed educazione – il ragionamento di Brignolo – e la salvaguardia di questo luogo, così importante per la vita culturale e sociale della città.»
Posizione che forse non è bastata ai partecipanti alla discussione, considerati i numerosi interventi con cui è stato chiesto al Sindaco di prendere una posizione netta in difesa dell'unicità del Diavolo Rosso. Unico palco a portare ad Asti la musica del panorama underoground, blues e cantautorale italiano e internazionale, lo stop ai concerti significa un netto impoverimento dell'offerta culturale per un pubblico che va ben al di là dell'Astigiano. L'esito dell'incontro di venerdì è stata la promessa, da parte di Brignolo, di un'assemblea pubblica a cui invitare tutti gli interessati: «Fatte le opportune verifiche, convocheremo nel giro di una decina di giorni una assemblea, chiederemo anche agli abitanti della zona di parteciparvi».
Nella città che ha perso Astimusica per le proteste di alcune famiglie residenti in piazza Cattedrale, ora tremano i locali notturni che da sempre vivono con il timore di multe in grado di strozzarne il bilancio o – peggio – esposti che blocchino del tutto l'attività. Palco 19 e Loft, per citare due casi, sono già stati nel mirino degli organismi di controllo e dei vicini che invocano notti più tranquille. In piazza San Martino per ora a farne le spese è stata la musica dal vivo. Ma i vicini sembrano essere sul piede di guerra soprattutto per il vociare della folla che fino a tarda notte si raccoglie davanti al Diavolo Rosso, in particolare il venerdì e il sabato sera.
E mentre il dibattito si sposta su facebook, in attesa di un nuovo momento di confronto dal vivo, si ipotizzano strade per riprendere a suonare: l'isolamento di una parete del locale – sovrintendenza permettendo – oltre a una concertazione tra i vicini infastiditi e i gestori per mettere la sordina alla piazza durante il weekend.
r.n.p.