Ieri, nella sede della LILT in via Bonzanigo 32, è stato presentato il calendario LILT Asti 2026 che quest’anno è dedicato alla montagna e agli stili di vita salutari. Un lavoro realizzato con il sostegno concreto di numerosi sponsor ma soprattutto con il contributo fotografico di Albertino Cerrato, scomparso in incidente un anno fa.
Grande sportivo, “Tino” Cerrato, dedicò la sua vita a numerose discipline di montagna: praticò la scalata, l’arrampicata, lo sci e fu per molti anni vicepresidente del CAI. Suoi, dunque, gli scatti che la figlia Chiara ha voluto destinare per questo progetto.
«Io e Chiara volevamo fare qualcosa per ricordare suo papà che era un nostro sostenitore – ha esordito Cristina Gavazza, volontaria LILT – Ma anche per evidenziare le nostre attività e per raccogliere fondi destinati all’acquisto di un videodermatoscopio, indispensabile per le visite di prevenzione del melanoma».
Su ogni pagina del calendario si possono trovare consigli, informazioni, ricette; sono ricordate e spiegate le consulenze che LILT offre, si possono leggere proverbi e frasi celebri (suggerite dal dottor Miroglio, vicepresidente dell’associazione).
Alla presentazione c’erano, fra gli altri, il presidente Lilt Bartolomeo Marino, la consigliera regionale Debora Biglia, l’assessore regionale Marco Gabusi, la consigliera comunale Maria Ferlisi e il dottor Claudio Nuti, a lungo presidente del CAI di Asti e amico di Albertino Cerrato. «Tino per me è stato anche compagno di avventure in montagna – ha ricordato – abbiamo sempre lavorato in sintonia, era una persona morbida e preparata, ricca di idee».
Sempre Nuti ha poi sottolineato che nonostante le maggiori regole vigenti, oggi sono più numerosi di una volta i morti in montagna: «Forse perché le regole scritte servono a poco – ha sottolineato – serve piuttosto il buon senso, quello che spesso ti salva la pelle nelle situazioni difficili. In Chiara – ha concluso – ho trovato il degno successore di Tino, una guida capace e preparata».
«Bisogna sostenere le associazioni di volontariato dietro le quali c’è un grande lavoro – ha commentato Marco Gabusi – e il cui tema importante rimane quello del ringiovanimento e del rinnovamento; senza queste associazioni infatti i nostri territori non potrebbero vivere».
Ogni copia del calendario LILT sarà quindi uno strumento di sensibilizzazione e consapevolezza, un’azione concreta di solidarietà che dura 365 giorni. Oltre che nella sede di via Bonzanigo 32, il calendario sarà in vendita domani (mercoledì) nell’atrio dell’ospedale Cardinal Massaia e giovedì alla casetta 21 in piazza Alfieri.