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IL dibattito

Futuro di Banca di Asti: il Pd promuove un incontro tra consiglieri comunali e vertici di Fondazione e Banca

Il gruppo consiliare in Comune ha richiesto l’audizione dei vertici di Fondazione CR Asti e Banca di Asti; commissioni congiunte convocate lunedì 15 dicembre alle 18

Il gruppo consiliare del Partito Democratico ha richiesto la convocazione congiunta di tutte le commissioni consiliari per l’audizione dei vertici della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e di Banca di Asti S.p.A., con “l’obiettivo di approfondire gli scenari strategici e le prospettive future legate alla cessione delle quote della banca”. Da mesi si discute sul futuro della banca di Asti, uno dei principali istituti di credito di medie dimensioni in Italia: la Fondazine deve scendere nella partecipazione azionaria ma è sul come che il dibattuito si è acceso. Il presidente della Fondazione Livio Negro non ha mai fatti mistero di voler coinvolgere grandi gruppi per aumenare la redditività a favore della Fondazione. Altri invece sottolineano l’imporanza economica e sociale di mantenere il controllo della Banca.

Afdesso di muove anche la politica. La seduta richiesta dal Pd e coordinata dal presidente della Commissione Bilancio e Partecipate Luciano Sutera Sardo, si terrà il 15 dicembre alle 18.

«Non intendiamo interferire con l’autonomia gestionale della banca o della Fondazione – spiegano i consiglieri del PD Maria Ferlisi, Michele Miravalle, Luciano Sutera e Roberto Vercelli -Vogliamo però trasparenza per comprendere le ricadute sul territorio dei diversi scenari ipotizzati, tutelando i tanti astigiani piccoli azionisti e la comunità locale». I consiglieri sottolineano che, finora, le informazioni sulla vicenda sono state diffuse quasi esclusivamente attraverso dichiarazioni riportate dalla stampa, senza che il Consiglio comunale ne fosse mai coinvolto.  «Le audizioni richieste mirano quindi  – è spiegato in una nota – a fornire un quadro chiaro, istituzionale e fondato, nell’interesse della città e della provincia, consapevoli che dalla capacità di investire della Fondazione dipende il rilancio necessario ad Asti e al suo territorio».

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