«La comicità per me è liberatoria. Sono spinto, per carattere, a cercare sempre il lato comico nelle varie situazioni, anche negative. A volte è impossibile, altre è difficile, ma quando riesco sto un po’ meglio. La comicità, quindi, è nata come esigenza per vivere meglio, anche se poi l’ho trasformata in lavoro».
Sono le parole del comico e attore Lillo, pseudonimo di Pasquale Petrolo, ospite ieri sera (venerdì) in Sala Pastrone per un ultimo incontro legato all’Asti international film festival, terminato domenica scorsa (per saperne di più clicca qui).
I film
Artista eclettico che spazia in tanti campi – dal teatro al cinema, dalla musica alla televisione, senza tralasciare radio e fumetti – è stato invitato a presentare il film “Tutta colpa del rock” di Andrea Jublin, di cui è protagonista, in dialogo con il critico cinematografico Marco Lombardo.
«Il film – ha raccontato Lillo – è nato da una idea emersa in un periodo molto difficile, quando ero stato ricoverato in ospedale un mese causa Covid, durante cui ero stato anche tre giorni in terapia intensiva. Sono infatti convinto di esserne uscito per aver riso molto di un episodio legato ad una incomprensione con un infermiere e per aver ascoltato musica rock. Così mi ero ripromesso di proporre al mio produttore un film divertente sul potere salvifico della musica. Ambientato in un carcere, racconta infatti la storia di una band che utilizza la musica come mezzo per rinascere, creare amicizia e cercare il riscatto».
Lillo ha quindi ricordato il prossimo film che lo vedrà sul grande schermo. «A febbraio – ha annunciato – uscirà un film giallo, diretto da Eros Puglielli, che mi vedrà protagonista accanto a Christian De Sica. Sarà in stile Agatha Christie, in quanto ambientato in un maniero in mezzo alla neve dove avverrà un delitto, su cui io e Christian dovremo indagare. E’ un film che amo molto perché presenta due aspetti che funzionano entrambi: il lato comico e il meccanismo thriller ben strutturato».
I vari interessi
Lombardo ha quindi conversato con Lillo, che durante l’incontro ha dato prova della sua irresistibile simpatia, in merito ai vari ambiti artistici che lo vedono impegnato. «In realtà – ha puntualizzato – io faccio una cosa sola: il comico. Ma per farlo utilizzo vari mezzi, ognuno con il proprio linguaggio, perché sono curioso».
Non è mancato il riferimento a programmi televisivi di cui ha fatto parte: da “Le Iene” («sono stato autore e co-fondatore della versione italiana del programma, testimone della sua ascesa in termini di ascolti dopo due stagioni poco soddisfacenti») a “Stracult”, fino a “Lol – Chi ride è fuori”, definito «sincero e profondamente autentico». Un programma di cui ha raccontato anche alcuni aneddoti, tra cui quelli relativi alle origini di “Posaman”, il surreale supereroe che interpretava.
La consegna del premio
Al termine dell’incontro, prima della proiezione del film, il direttore dell’Asti international film festival, Riccardo Costa, ha consegnato a Lillo il Premio Città di Asti.